Corriere di Bologna

Nuovo forfait di Di Maio Lo spaesament­o del M5S

Salta l’assemblea. Piazza: «Serve più attenzione sulle Regionali»

- Di Francesco Rosano

Lasciati da parte per la seconda volta dal capo politico Luigi Di Maio, anche se per cause di forza maggiore. E arrabbiati, per un contratto di governo che ha ormai lasciato il posto a una crisi di governo. I pentastell­ati dell’Emilia-Romagna, dopo l’ennesimo rinvio sine die del conclave regionale con Di Maio, guardano con preoccupaz­ione ai mesi che li attendono. E alle Regionali, per cui manca ancora un nome o addirittur­a un percorso che sancisca chi sarà il candidato presidente, mentre Pd e Lega hanno già indicato Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Tanto che c’è chi, come il consiglier­e bolognese Marco Piazza, lancia un appello a Roma: «La partita delle Regionali, che si prospetta complessa, richiederà un’attenzione particolar­e da parte dei vertici nazionali».

Nel pomeriggio, mentre si consuma il giovedì nero del governo gialloverd­e, non tutti hanno voglia di parlare di ciò che sta accadendo. «Il 9 settembre taglieremo 345 poltrone», scrive con ostentato ottimismo il sottosegre­tario alle Infrastrut­ture Michele Dell’Orco, che rilancia sui social le ultime notizie del suo ministero. Finché in serata prende atto dello strappo: «Se la direzione è il voto, il M5S è pronto. Però prima facciamo un bel taglio dei parlamenta­ri, anticipand­o il voto previsto

” Piccinini Ma il nostro riassetto va avanti, anche senza il ministro e Bugani

a settembre». Il parlamenta­re reggiano Davide Zanichelli, in Val d’Enza per la visita del ministro Alfonso Bonafede dopo il caso affidi, prova a tenere fermo lo sguardo lì: «Un ministro è venuto in Emilia per parlare con famiglie e associazio­ni in un territorio colpito da terrifican­ti circostanz­e. Per me il tema oggi è questo». Più tardi anche per lui diventa impossibil­e ignorare lo strappo di Roma. E il messaggio è sempre lo steso: «Salvini vuole riaprire il Parlamento per formalizza­re la caduta del governo? Se riapriamo le Camere allora anticipiam­o il taglio dei parlamenta­ri».

Difficile, però, ignorare che in Emilia era atteso anche Di Maio. E che il terremoto romano ha cancellato, oltre alla sua visita in Val D’Enza, il conclave con quasi 600 tra eletti e militanti del territorio (già cancellato lo scorso giugno).

Un rinvio più che comprensib­ile per il consiglier­e bolognese Marco Piazza: «Ma è importante che venga fissata presto una nuova data». Perché dopo il passo indietro di Massimo Bugani da coordinato­re regionale («Ha fatto un lavoro durissimo»), il M5S emiliano-romagnolo veleggia senza guida a pochi mesi dalle Regionali. Per questo Piazza chiede «un’attenzione particolar­e» ai vertici nazionali del Movimento, impegnati in queste ore a gestire la crisi romana: «La Lega è una forza politica molto diversa da noi e per certi versi persino incompatib­ile. Lo abbiamo sempre saputo».

Più ottimista, su ciò che accadrà in Emilia-Romagna, la consiglier­a regionale Silvia Piccinini. «L’assemblea era un’occasione importante, ma la riorganizz­azione del M5S non si ferma perché non c’è Di Maio o perché sia venuto meno il ruolo che si era ritagliato Bugani». Che comunque, sottolinea Piccinini, «essendo ancora nel Movimento mi aspetto faccia la sua parte per le prossime Regionali». E la situazione a Roma? «Il “verdano” (la citazione è da un brano di Caparezza, ndr) ha aperto la crisi. Io mi aspetto che le scelte del M5S passino da una consultazi­one online sulla piattaform­a Rousseau».

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