Nuovo forfait di Di Maio Lo spaesamento del M5S
Salta l’assemblea. Piazza: «Serve più attenzione sulle Regionali»
Lasciati da parte per la seconda volta dal capo politico Luigi Di Maio, anche se per cause di forza maggiore. E arrabbiati, per un contratto di governo che ha ormai lasciato il posto a una crisi di governo. I pentastellati dell’Emilia-Romagna, dopo l’ennesimo rinvio sine die del conclave regionale con Di Maio, guardano con preoccupazione ai mesi che li attendono. E alle Regionali, per cui manca ancora un nome o addirittura un percorso che sancisca chi sarà il candidato presidente, mentre Pd e Lega hanno già indicato Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Tanto che c’è chi, come il consigliere bolognese Marco Piazza, lancia un appello a Roma: «La partita delle Regionali, che si prospetta complessa, richiederà un’attenzione particolare da parte dei vertici nazionali».
Nel pomeriggio, mentre si consuma il giovedì nero del governo gialloverde, non tutti hanno voglia di parlare di ciò che sta accadendo. «Il 9 settembre taglieremo 345 poltrone», scrive con ostentato ottimismo il sottosegretario alle Infrastrutture Michele Dell’Orco, che rilancia sui social le ultime notizie del suo ministero. Finché in serata prende atto dello strappo: «Se la direzione è il voto, il M5S è pronto. Però prima facciamo un bel taglio dei parlamentari, anticipando il voto previsto
” Piccinini Ma il nostro riassetto va avanti, anche senza il ministro e Bugani
a settembre». Il parlamentare reggiano Davide Zanichelli, in Val d’Enza per la visita del ministro Alfonso Bonafede dopo il caso affidi, prova a tenere fermo lo sguardo lì: «Un ministro è venuto in Emilia per parlare con famiglie e associazioni in un territorio colpito da terrificanti circostanze. Per me il tema oggi è questo». Più tardi anche per lui diventa impossibile ignorare lo strappo di Roma. E il messaggio è sempre lo steso: «Salvini vuole riaprire il Parlamento per formalizzare la caduta del governo? Se riapriamo le Camere allora anticipiamo il taglio dei parlamentari».
Difficile, però, ignorare che in Emilia era atteso anche Di Maio. E che il terremoto romano ha cancellato, oltre alla sua visita in Val D’Enza, il conclave con quasi 600 tra eletti e militanti del territorio (già cancellato lo scorso giugno).
Un rinvio più che comprensibile per il consigliere bolognese Marco Piazza: «Ma è importante che venga fissata presto una nuova data». Perché dopo il passo indietro di Massimo Bugani da coordinatore regionale («Ha fatto un lavoro durissimo»), il M5S emiliano-romagnolo veleggia senza guida a pochi mesi dalle Regionali. Per questo Piazza chiede «un’attenzione particolare» ai vertici nazionali del Movimento, impegnati in queste ore a gestire la crisi romana: «La Lega è una forza politica molto diversa da noi e per certi versi persino incompatibile. Lo abbiamo sempre saputo».
Più ottimista, su ciò che accadrà in Emilia-Romagna, la consigliera regionale Silvia Piccinini. «L’assemblea era un’occasione importante, ma la riorganizzazione del M5S non si ferma perché non c’è Di Maio o perché sia venuto meno il ruolo che si era ritagliato Bugani». Che comunque, sottolinea Piccinini, «essendo ancora nel Movimento mi aspetto faccia la sua parte per le prossime Regionali». E la situazione a Roma? «Il “verdano” (la citazione è da un brano di Caparezza, ndr) ha aperto la crisi. Io mi aspetto che le scelte del M5S passino da una consultazione online sulla piattaforma Rousseau».