Corriere di Bologna

Folla di tifosi per la Effe (aspettando Aradori)

Raduno biancoblù in piazza Azzarita con i tifosi Calze Pompea sarà il marchio sulle maglie La festa aspettando l’ultimo colpo di mercato

- Enrico Schiavina © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«È il mio primo anno di A da capo allenatore, farlo in Fortitudo è qualcosa di unico e di speciale». Parola di Antimo Martino, che ieri si è goduto con la squadra l’abbraccio dei tifosi in piazza Azzarita per l’avvio del raduno.

Stessa piazza, stessa squadra, solo con un diverso sponsor sulle maglie. Pompea, è questo il nome tanto atteso da abbinare alla Effe, uscito solo pochi minuti prima dell’arrivo della squadra al primo appuntamen­to della stagione. Stavolta accompagna­to, a scanso di equivoci, da tanto di foto e dichiarazi­oni del titolare dell’azienda, Adriano Rodella («Siamo attivi nel basket da tanto tempo, ma la Fortitudo non è una realtà come le altre»), che il suo marchio in passato l’aveva già messo sulle maglie di Napoli, Roma e Mantova.

I soliti cinquecent­o tifosi biancoblù al raduno, al mare chi non c’è già stato ci andrà più avanti: ieri c’era da salutare la Fortitudo che parte. In Piazza Azzarita naturalmen­te, il posto è sempre quello che quattro mesi fa — era il 31 marzo — eruttò di gioia per la riconquist­a della serie A dopo un decennio. E la procedura è sempre la solita, come quando si partiva dalla quarta serie: cori, fumogeni e foto di gruppo, traffico per una mezz’oretta fermato dai vigili.

Arriva il pullman e scende la squadra con le nuove t-shirt di rappresent­anza, blu col marchio del nuovo sponsor in bianco. «Bello trovare nella proprietà tanta passione, oltre che conoscenza del nostro mondo» dice Pavani dell’azienda di Medole, nel mantovano, colosso della calzetteri­a che in passato controllav­a anche il brand Filodoro, con cui marchiò la Effe di due ruggenti stagioni, 93/94 (anche lì da neopromoss­a in A) e 94/95, l’anno del ritorno in Europa.

La battuta che circola in piazza è che dal fondo del pullman prima o poi sbucherà pure Aradori, il più ligio a smentire il contatto è Carraretto («È un giocatore sotto contratto con altra società, non sarebbe corretto») che al tempo stesso qualcosa ammette («Se dovesse uscire, sarebbe un’opzione, ma non l’unica»).

Solo questione di tempo ormai per quella firma, mentre il lungo avviciname­nto al derby è partito. C’è Stipcevic che la Virtus a trazione serba l’ha già messa nel mirino per altri motivi («Sono croato, per me sarà due volte derby»), c’è Daniel che rispetto a tre anni fa ha le treccine più lunghe ma l’italiano ancora ai minimi termini (domanda: pronto per il derby? Risposta: «Sì!»). Con Mancinelli che al bagno di folla ci è abituatiss­imo («Ma ogni anno è un’emozione, oggi come tredici anni fa») contrasta il sorriso timido dell’unico che davvero non ha un’idea di dove sia finito, Kassius Robertson: «Sono qui per crescere di livello, ma tutti mi parlano di questa partita speciale…». Per ultimo arriva Leunen, in vena di scherzi: «Certo che conosco bene Aradori. È già uno dei nostri?». No, l’ala piccola titolare, Aradori o chi per lui, è l’unico pezzo che ancora manca, anche se ieri non c’era nemmeno Henry Sims, che arriverà più avanti per questioni burocratic­he.

Da oggi e fino al 14 squadra al lavoro al Torreverde e dal 16 al 23 a Lizzano, con la consueta festa aperta ai tifosi venerdì 23, e prima uscita in amichevole al torneo di Cervia del 3031.

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 ?? Cuori biancoblù ?? Oltre 500 tifosi si sono radunati al PalaDozza in piazza Azzarita per accogliere la nuova Fortitudo che inizia i lavori nella stagione del ritorno in serie A Sotto con le sciarpe Fantinelli, Robertson, Mancinelli, Stipcevic e Daniel (Ciamillo)
Cuori biancoblù Oltre 500 tifosi si sono radunati al PalaDozza in piazza Azzarita per accogliere la nuova Fortitudo che inizia i lavori nella stagione del ritorno in serie A Sotto con le sciarpe Fantinelli, Robertson, Mancinelli, Stipcevic e Daniel (Ciamillo)

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