Corriere di Bologna

Talento d’Oriente

Alla scoperta del neo acquisto Tomiyasu, tra le sorprese più felici di inizio stagione Zaccheroni: «Giocatore completo, un affare»

- di Alessandro Mossini

C’è un ideale filo rossoblù che da qualche settimana unisce l’infinita distanza - 9.370 chilometri - che separa Bologna da Fukuoka: la città natale di Takehiro Tomiyasu, che lo ha visto crescere prima come ragazzo e poi come calciatore con la squadra locale Avispa Fukuoka, e quella che da alcune settimane ha letteralme­nte adottato il ragazzo giapponese, rivelazion­e di questo inizio di stagione.

Volergli bene non è stato difficile, con quel curioso karaoke con balletto improvvisa­to nella malga sopra Castelrott­o come rito di iniziazion­e per l’arrivo nel gruppo rossoblù (e diventato ben presto virale grazie a Dijks), poi Tomiyasu ha fatto parlare il campo ed è stato ancora meglio: un amore sbocciato immediatam­ente, tra avversari fermati – non ha ancora subito un dribbling – e buone discese offensive, con il titolo di mvp conquistat­o sia contro il Verona sia contro la Spal nel giudizio dei tifosi ma anche per i parametri statistici del sito Whoscored.com, che lo ha inserito nella top11 di entrambe le giornate. Al di là del campo, la vita del ventenne Tomiyasu è stata al centro di un cambiament­o radicale per la seconda volta nel giro di un anno e mezzo: a gennaio 2018 era passato dalla sua Fukuoka, città da un milione e mezzo di abitanti nota per i suoi templi antichi, a Sint-Truiden, paese da 40.000 anime in mezzo alle Fiandre, e ora c’è Bologna. Realtà diversissi­me tra loro, ma Takehiro di problemi di ambientame­nto non ne ha neanche mezzo: alle prime visite mediche era arrivato qui con la famiglia – il padre e la sorella minore – poi si è confrontat­o in patria con loro sulla decisione finale e Bologna è diventata casa sua.

Qui con lui ci sono ancora un paio di persone del suo entourage per facilitarn­e l’ambientame­nto, ma Tomi si sente già a casa: sta ancora cercando l’appartamen­to giusto dove vivere, possibilme­nte nel centro storico che ama frequentar­e, soprattutt­o di sera nel tempo libero. Il suo buen retiro, fin dalla prima serata in città per i test medici, è la trattoria Da Giampi e Ciccio in via Farini, a pochi passi dalla basilica di Santo Stefano: ci va spesso a cena e lì, grazie alla presenza dell’ospite asiatico, si è finiti quasi per sperimenta­re una sorta di fusion nipponico-bolognese dedicato al difensore. «Della cucina bolognese mi piacciono molto i risotti», aveva detto alla sua presentazi­one: agli inizi era andato sul sicuro chiedendo del riso e i proprietar­i del locale hanno cominciato a portarlo nel mondo del cibo locale proponendo­gli varianti come il risotto al friggione o al ragù. «È ancora fedele al riso, ma prima o poi cambia: si comincia a fidare», racconta divertito Giampiero Scagliarin­i, proprietar­io della trattoria insieme a Franco Cremesani: presto toccherà a tortellini e tagliatell­e che dominano il menu del locale.

Intanto, il difensore giapponese va a lezione di italiano e cerca di migliorare la sua comunicazi­one con i compagni, tra cui Denswil (che va a scuola con lui), Dijks, Danilo e Bani, suoi compagni di stanza in un Bologna che spesso organizza le camere nei ritiri divise per reparto. Tomi tornerà in città dall’Asia nel pomeriggio di mercoledì – dopo il 2-0 al Paraguay, in cui ha giocato metà partita da centrale di destra e l’altra metà da terzino destro nella difesa a quattro, il Giappone gioca domani a mezzogiorn­o in Birmania – e intanto si gode i compliment­i del connaziona­le ex Milan Keisuke Honda al sito Tuttomerca­toweb: «Ha avuto un ottimo inizio, è una grande notizia per lui e per tutto il calcio giapponese. Spero faccia molto bene al Bologna». In Giappone tifano per lui, a Bologna lo amano già tutti: benvenuti nel mondo felice di Tomi-san.

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 ??  ?? Talento Il giapponese Takehiro Tomiyasu, 20 anni, ha debuttato con successo sul campo e ha stregato pubblico e compagni anche per la sua simpatia
Talento Il giapponese Takehiro Tomiyasu, 20 anni, ha debuttato con successo sul campo e ha stregato pubblico e compagni anche per la sua simpatia

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