POSIZIONE 9-14 MISCHIA TOTALE
IL CAMPIONATO SEMBRA DIVISO IN TRE FASCE CON IL BOLOGNA CHE GIOCA NEL MEZZO E SI CONTENDE CON ALTRE SEI SQUADRE DUE POSTI
Per entrare anche quest’anno nella top ten, i rossoblù devono vedersela con Sassuolo, Fiorentina, Genoa, Cagliari, Parma e Sampdoria. La squadra di De Zerbi è l’avversaria più quotata per finire nona, gli emiliani di D’Aversa risultano invece quelli meno attrezzati, mentre i viola restano la vera incognita di questa stagione appena cominciata
Sette squadre per due posti nella parte sinistra della classifica: in un campionato che sembra essere diviso in tre fasce, il Bologna si trova nel gruppo centrale e — sulla carta — dovrà combattere per confermare un posto nelle top ten con altre sei squadre. Là davanti le prime otto forze della serie A sembrano chiare (Juventus, Napoli, le milanesi, le romane, Torino e Atalanta), così come pare evidente che sulla carta le tre neopromosse dovranno battagliare per la salvezza con Spal e Udinese: vediamo allora nel dettaglio pregi e punti di forza di quelle che al momento si possono considerare le dirette avversarie rossoblù.
Sassuolo
Rischia di essere la favorita per il nono posto: confermato De Zerbi e rosa sensibilmente rinforzata e arricchita di alternative, con i proventi della cessione di Sensi. Puntellata la difesa — problema enorme della passata stagione — con Chiriches, Romagna e l’ex Borussia Dortmund Toljan, inseriti a centrocampo Traoré e Obiang e interessanti anche gli innesti offensivi con l’ex Empoli Caputo e, in extremis, il ritorno in neroverde di Defrel. Squadra molto interessante.
Fiorentina
È l’incognita maggiore del gruppo perché è quasi tutta nuova, proprietà compresa: è rimasto Montella, ancora a secco di vittorie in viola e già sotto osservazione. Commisso ha riportato entusiasmo al Franchi, portando a Firenze qualche grande vecchio (Ribery, Boateng, Caceres) ma soprattutto trattenendo Chiesa. L’equivoco-allenatore, però, rischia di pesare su un gruppo che sembra valere la parte sinistra.
Genoa
Dopo il concreto rischio retrocessione, ripartono da Andreazzoli e da una rosa decisamente rinforzata: la difesa a tre Romero-Zapata-Criscito vale le prime otto, poi spetterà al tecnico sviluppare il gioco nel modo consono per far esprimere al meglio due punte giovani di prospettiva come Pinamonti e Kouamé. In mediana, gran colpo Schone (pericoloso anche sui piazzati) e interessante il ritorno di Barreca. E il solito dubbio con Preziosi: a gennaio resteranno tutti?
Cagliari
Centrocampo straordinario con gli innesti di Nainggolan, Nandez e Rog, ma sono corti in difesa e in attacco e rischiano di pagare dazio agli infortuni che costringeranno ai box Pavoletti per sette mesi e Cragno (rimpiazzato da Olsen) per quattro. Buoni gli innesti di Simeone — dopo il crac di Pavoletti — e Pellegrini, ma le alternative offensive e soprattutto la coperta corta al centro della difesa rischiano di rendere i sardi di Maran non all’altezza di un posto nella parte sinistra.
Parma
Il colpo dell’estate è stato la doppia conferma di Gervinho e Inglese, nel caso del centravanti con un cospicuo investimento: intorno a loro l’abile ds Faggiano ha costruito un attacco con alternative interessanti, riportando in Italia Karamoh e Cornelius, e ha fatto valere la forza delle idee vestendo di gialloblù Hernani, Darmian e un baby di valore come Kulusevski. Qualche problema in più in difesa, dove D’Aversa deve aggrapparsi al classe ‘81 Bruno Alves: nel complesso sembra un gradino sotto al Bologna.
A giocarsi la salvezza, oltre le tre neopromosse: Spal e Udinese
Sampdoria
È senza dubbio quella partita peggio. Due sconfitte, sette gol subiti (potevano essere molti di più) e soprattutto una situazione societaria particolare, con una cessione del club in vista e la tensione sempre più alta tra Ferrero e l’ala più calda della tifoseria, sfociata anche in un tentativo di aggressione in un ristorante alcuni giorni fa. Sul campo, Di Francesco — che ha preso il posto di Giampaolo dopo il nono posto dello scorso anno — sta patendo molto le cessioni dei big Andersen e Praet e soprattutto un mercato del quale si è pubblicamente lamentato in più occasioni, chiuso in extremis con l’innesto dell’ex Atalanta Rigoni.