Galleria Cavour è di Gioia Martini
«Lavoreremo in continuità». Ma c’è un progetto per collegarla con le Due Torri
«Sono particolarmente felice di questa operazione su Galleria Cavour che rappresenta per la città di Bologna un asset importantissimo e fondamentale su cui intendo lavorare con responsabilità, competenza e passione, in continuità e con un obiettivo di ulteriore valorizzazione». Parola di Gioia Martini, immobiliarista e figlia del Luciano che ha fondato l’impero di Unigrà, che ieri ha ufficializzato l’acquisizione della parte storica di Galleria Cavour.
«Sono particolarmente felice di questa operazione su Galleria Cavour che rappresenta per la città di Bologna un asset importantissimo e fondamentale su cui intendo lavorare con responsabilità, competenza e passione, in continuità e con un obiettivo di ulteriore valorizzazione. La sfida è che Galleria Cavour sia sempre più un punto di riferimento per i principali brand del lusso e del fashion, incrementando una shopping experience tra arte e cultura».
L’ufficialità è arrivata ieri. Gioia Martini — avvocato, immobiliarista con la Martini srl e figlia del Luciano che ha fondato l’impero di Unigrà — ha chiuso con la famiglia Sassoli de Bianchi l’acquisto della parte storica del salotto dello shopping del lusso. Così un pezzo storico del commercio bolognese passa di mano. Chi ha comprato entra in punta di piedi e guarda al futuro. Tra i primi progetti della nuova proprietà ci sono i lavori in uno stabile di sua proprietà su via Goidanich per migliorare il collegamento con il Quadrilatero e con tutto il resto del centro storico, Torri comprese. Di numeri nella nota ufficiale non si fa menzione. Anche se le indiscrezioni parlano di una cifra superiore ai 70 milioni per l’area di 4.300 metri quadri (con 14 negozi) che garantirebbe oltre 6 milioni all’anno di affitti. La tempistica del closing è confermata. La cessione definitiva è in programma a fine ottobre. Nell’operazione Gioia Martini è stata assistita dall’avvocato Bruno Gattai dello studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners, mentre la famiglia Sassoli de Bianchi è stata assistita dall’avvocato Alessandro Balp dello studio legale Bonelli-Erede.
«Siamo particolarmente lieti di avere trovato nell’avvocato Gioia Martini un’imprenditrice del nostro territorio che conosce bene la realtà della nostra città e assicura a Galleria Cavour la continuità e lo sviluppo che merita una realtà così importante della città di Bologna», hanno detto il conte Filippo e Bernardino Sassoli de Bianchi che avevano racchiuso nelle immobiliari Busseto e Santa Maria immobiliare l’eredità del capostipite Filippo che inaugurò nel 1959 l’avamposto bolognese del lusso.
Alla fine la cessione, ha spiegato Filippo, era l’unica ipotesi possibile visto il gran numero di eredi da mettere d’accordo. Così dopo vari tentativi a vuoto (l’ultimo con un fondo inglese prima dell’estate) è andata in porto la vendita di un simbolo del commercio sotto le Torri. Che passa dall’aristocrazia bolognese all’imprenditoria con radici romagnole e forte presenza bolognese. Da ricordare che la parte di Galleria che va dal quadrivio (dove ora ci sono Gucci e Polo Ralph Lauren) fino al fondo, resta nelle mani della famiglia Pizzighini Benelli che si è già detta pronta a collaborare con i nuovi coinquilini.
Tra i progetti della nuova proprietà della parte storica (che sotto le Due Torri possiede altre proprietà di rilievo come la Feltrinelli di piazza di Porta Ravegnana) c’è, come detto, la ristrutturazione «di un palazzo di sua proprietà confinante con la Galleria, precisamente in via Goidanich, riqualificando tale zona in modo da renderla sinergica rispetto alla Galleria e all’adiacente Quadrilatero, valorizzando e favorendo in tal modo un collegamento tra la Galleria e le Due Torri», recita la nota del gruppo.
Per il resto Martini ha confermato «l’obiettivo della continuità gestionale rispetto alla precedente proprietà e della valorizzazione di questo asset fondamentale per la città».