Ecco il «Si Fest», la rassegna di fotografia
«SI Fest 2019» Il Festival di Fotografia Scatti, mostre, incontri Da venerdì a domenica sulle rive del Rubicone a Savignano
Ha dovuto faticare per essere ammesso nel backstage degli spettacoli di burlesque, mentre le ragazze si svestivano e rivestivano per il loro show. Alla fine Cesare Cicardini è però riuscito nel suo intento, fotografare le performer una frazione di secondo prima che salissero sul palco. «A differenza osserva il fotografo milanese delle spogliarelliste, che danzano in striptease club per guadagnarsi da vivere, le “burlesque dancers” per esibirsi rischiano di spendere di più in costumi, prove, accessori di quanto non incassino per le loro performance». Il risultato di mesi passati nei camerini è stato raccolto nella mostra «The New Burlesque. Ricette di seduzione», che si potrà vedere da venerdì a Savignano sul Rubicone (Fc). Durante la ventottesima edizione del «SI Fest», il Festival di fotografia più longevo d’Italia, che si snoderà per tutto il weekend fino a domenica 15 e anche nei due successivi, con programma su www.sifest.it.
A dirigere il festival è tornato Denis Curti, che l’aveva già guidato dal 2001 al 2006. Curti, per anni direttore della sede milanese dell’agenzia Contrasto e della rivista Il Fotografo, per la sua seconda volta ha scelto di ripartire da «Seduzioni. Fascinazione e mistero». Ispirato da un libro di Jean Baudrillard dove si legge che «la seduzione non è il luogo del desiderio. È quello della vertigine, dell’eclissi, dell’apparizione e della sparizione». Per questo Curti ha puntato su talenti italiani, pur non rinnegando la vocazione internazionale del festival. Come Marco Craig, con una carrellata di rarità e oggetti appartenuti a grandi campioni dello sport, o Melissa Ianniello, che in «Wish it was a coming out» indaga il legame spesso tabù tra omosessualità e vecchiaia.
La ventottenne di origina napoletana ma residente a Bologna, vincitrice del Premio Portfolio Lanfranco Colombo al «SI Fest 2018» e lesbica dichiarata, è partita da un’esigenza personale: «Mi
sentivo frustrata dal non essere mai riuscita a fare coming out con i miei nonni. Per questo lavoro mi sono anche iscritta, tra mille difficoltà, a un’app di incontri per contattare uomini gay. Sono però contenta perché grazie a questo progetto sono riuscita a fare coming out con l’ultima mia nonna ancora in vita. Durante la mostra arriveranno alcune persone che ho ritratto, anche ottantenni, provenienti da tutt’Italia».
Tra le tante mostre anche quella di Guido Harari, un ritratto intimo dedicato a Fabrizio De Andrè, di cui era amico. E poi, ancora, Toni Thorimbert, Lady Tarin, Alizia Lottero e Pier Luigi Gibelli. «In un mondo - sottolinea Curti - in cui si dice che tutti siano fotografi, la fotografia di Savignano è invece frutto di un progetto, di una consapevolezza».
Nel centro della cittadina, tra un workshop e un concerto degli Extraliscio, tra interviste come quella a Elena Braghieri, instagramer di grido, e serate di cinema all’aperto con film su maestri come Bill Cunningham e Robert Doisneau, si potranno anche avere stampate le proprie foto ritratto. Grazie al progetto «Faccista» di Settimio Benedusi, visto che nessuno può scommettere sul fatto che le immagini digitali saranno davvero eterne.
Non mancheranno le tradizionali letture portfolio, da cui il festival aveva preso le mosse agli inizi. Con esperti di fotografia a disposizione per visionare portfolio con immagini realizzate con qualsiasi tecnica e procedimento di stampa. Quattro tra i lavori giudicati più meritevoli saranno poi esposti nella Mia Photo Fair, a Milano nel marzo del 2020.
Confermato anche il Premio Marco Pesaresi, 5mila euro per sviluppare un progetto, che da diciotto anni ricorda il compianto fotografo nato nel 1964 a Rimini. Dove in questi giorni è omaggiato dalla mostra «Il tempo di un viaggio» alla Galleria dell’Immagine. Fitto anche il programma del «SI Fest Off», che compie dieci anni mentre, puntando all’edizione del trentennale, il «SI Fest» sta lavorando per dotarsi di un profumo coniugando immagine e olfatto, in collaborazione con l’artista Filippo Sorcinelli. Insieme a Copenhagen, Saragozza e Amsterdam, infine, il festival è anche capofila del progetto europeo Ide, sulla ricostruzione dell’identità attraverso la fotografia.