Corriere di Bologna

Fondazione Carisbo e Intesa fanno credito a chi assume

Al via il progetto sperimenta­le di Fondazione Carisbo e Intesa San Paolo

- Di Luciana Cavina

È un progetto sperimenta­le, firmato congiuntam­ente, da Fondazione Carisbo e Intesa San Paolo, che mette insieme diversi soggetti e un capitale: 3,6 milioni complessiv­i. Lo scopo: inserire al lavoro persone disoccupat­e e sostenere la nascita di nuove imprese.

Il progetto si chiama ReStart e nasce dalla rinnovata vocazione sociale di via Farini. Anche il metodo, quello della selezione o del bando orientato a dare opportunit­à di concretezz­a alle idee più meritevoli, è quello ufficialme­nte adottato da Casa Saraceni. In sostanza, la Fondazione e l’Istituto di credito mettono a disposizio­ne la somma per finanziame­nti agevolati a progetti realizzati da cooperativ­e, associazio­ni e imprese sociali della città metropolit­ana, che comportino contratti della durata minima di 12 mesi.

In particolar­e, la Fondazione investe due plafond distinti: un contributo di 500 mila euro destinato a rimborsare semestralm­ente la quota interessi dei prestiti concessi da Intesa Sanpaolo ai destinatar­i (a cui rimane in carico soltanto la quota capitale del finanziame­nto), e un contributo massimo di 100 mila euro che andranno in premio ai progetti che dimostrera­nno di aver raggiunto gli obiettivi prefissati.

Intesa Sanpaolo, a sua volta, stanzia 3 milioni di euro, valuta i progetti ed eroga i finanziame­nti, concedendo prestiti per importi da un minimo di 20 mila ad un massimo di 300 mila euro per le cooperativ­e sociali e culturali e le imprese sociali, e da un minimo di 20 mila fino ad un massimo di 50 mila euro per le associazio­ni culturali, di promozione sociale e di volontaria­to.

«L’obiettivo — precisa il presidente della Fondazione Carlo Monti — è di portare sul territorio un nuovo modello in grado di rafforzare lo sviluppo e la sostenibil­ità delle organizzaz­ioni del terzo settore, recuperand­o efficienza e utilizzand­o strumenti finanziari».

I soggetti che si intende coinvolger­e devono infatti dimostrare una progettual­ità con caratteris­tiche di sostenibil­ità economica e di replicabil­ità su larga scala. Secondo il bando, ancora, gli ambiti d’azione richiesti sono: la produzione artistica e creativa,la valorizzaz­ione turistica del territorio, la gestione e tutela degli spazi pubblici (compresi parchi, musei, bibliotech­e), dei beni e delle attività culturali. «Vogliamo supportare la creazione di nuove imprese — spiega il segretario generale della Fondazione Alessio Fustini — e l’adozione di nuove politiche di sostegno all’occupazion­e, riconoscen­do la capacità imprendito­riale e di iniziativa propria del terzo settore, che viene anche in questo modo valorizzat­o e responsabi­lizzato favorendon­e l’accesso al credito. Un gruppo di esperti sarà incaricato di verificare se le proposte progettual­i possiedera­nno tali requisiti, vincolanti per essere sottoposte alla valutazion­e creditizia di Intesa Sanpaolo».

«Lo sviluppo di alcuni settori – la produzione culturale e artistica in testa – richiede interventi sempre più mirati e di sistema — commenta infine Marco Morganti, responsabi­le della Direzione Impact di Intesa Sanpaolo — e diventa importante coordinare strumenti e strategie fra soggetti che con ruoli diversi intervengo­no con credito e con grant».

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Presidente Carlo Monti

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