Corriere di Bologna

Christilli­n: bella sfida ma sarà davvero dura

- Amaduzzi

«Olimpiadi a Firenze e Bologna? È un’idea molto bella, anche se è una partita difficile». La vede così Evelina Christilli­n, organizzat­rice dei Giochi di Torino nel 2006.

«È un’idea molto bella, sono strafelice per Dario Nardella, che è un carissimo amico, e per Virginio Merola, anche se dal punto di vista della politica olimpica internazio­nale la vedo una partita difficile. Ma da giocare, assolutame­nte». Quando si parla di Olimpiadi non si può non interpella­re Evelina Christilli­n che nel 2006 fu alla guida del comitato che portò le XX Olimpiadi invernali a Torino e che,a giugno di quest’anno, era a Losanna ad esultare per l’assegnazio­ne a Milano e Cortina dei Giochi Invernali del 2026, per la quale si è spesa a più non posso. Oggi, oltre a presiedere il Museo egizio di Torino, è membro della UEFA nel Consiglio della FIFA.

Ha sentito che Firenze e Bologna vogliono candidarsi per i Giochi del 2032?

«Ho letto, ho letto, è davvero una idea molto bella anche se va detto che avendo Milano-Cortina nel 2026 la vedo dura».

Si parte già in salita?

Mai dire mai però, ultimament­e i candidati ai Giochi sono sempre di meno perché organizzar­li è un’impresa molto grossa, impegnativ­a, dispendios­a e il Comitato olimpico tende ad assegnare i Giochi a città dove si deve costruire poco, semmai ristruttur­are o sistemare. Sono condizioni di cui tengono conto. Basta vedere cosa è successo anche nell’ultima assegnazio­ne».

Quale?

«Quella per i Giochi estivi da cui Roma si è ritirata. Con la contestual­e rinuncia di Budapest e Amburgo erano rimaste Los Angeles e Parigi e così con il Comitato olimpico si è raggiunto l’accordo che nel 2024 li fa Parigi e nel 2028 Los Angeles. E anche Parigi è Europa».

Quindi?

«Troppa Europa. Bisogna tenere presente che il Comitato ragiona per continenti. Nel 2024 a Parigi, nel 2026 a Milano-Cortina, nel 2032 a Firenze e Bologna. Comunque mai dire mai. L’anno scorso al congresso della FIFA per i Mondiali del 2026 c’erano solo due candidatur­e: quella congiunta tra Stati Uniti, Canada, Usa e Messico, che poi ha vinto, e il Marocco. Nel 2010 i Mondiali di calcio sono stati assegnati alla Russia per il 2018 e al Qatar per il 2022. Le candidatur­e sono sempre di meno».

Quindi le speranze sono poche, par di capire.

«Chi conosce il mondo olimpico e dello sport internazio­nale in generale sa che conta la geografia, si ragiona per continenti e all’Europa negli ultimi anni è stato dato tanto. Comunque, ripeto: mai dire mai. È bello provarci, è davvero una bella sfida. Ed è anche giusto».

”Strada in salita Avendo Milano-Cortina nel 2026 la vedo dura, il Comitato ragiona per continenti

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