Scuola al via nel nome di Greta «Un anno green»
Sui banchi 117mila studenti. Ieri protesta di nidi e materne
Domani tornano sui banchi 117 mila studenti bolognesi. E il Comune li invita a continuare l’impegno, iniziato l’anno scorso, sui temi ambientali. Nel nome di Greta Thunberg. Ieri protesta di materne e nidi all’inaugurazione dell’anno di Ies.
Sarà l’anno scolastico della svolta ecologica per le scuole bolognesi. L’anno delle borracce al posto delle bottiglie di plastica e degli spostamenti più sostenibili casa-scuola. Gli studenti l’hanno chiesto a gran voce anche al Comune nei mesi scorsi e Palazzo d’Accursio, nel suo messaggio augurale per l’avvio della scuola per più di 117 mila alunni bolognesi, ha accolto la richiesta e battezzato il 2019/2020 come l’anno della svolta «green», partita proprio dalle migliaia di ragazzi che a maggio hanno sfilato per le strade della città, chiedendo un cambiamento culturale. «Tantissimi studenti — hanno scritto ieri il sindaco Virginio Merola e l’assessore alla Scuola Marilena Pillati — insieme ai loro insegnanti e alle loro famiglie hanno riempito le strade e le piazze per manifestare una forte preoccupazione e prendere un impegno importante che richiama noi amministratori a una cura più attenta del territorio e a intensificare ogni azione volta a prevenire i cambiamenti climatici».
Da quella manifestazione, racconta Palazzo d’Accursio, è nato un percorso di confronto con gli studenti bolognesi sui temi della mobilità, dei rifiuti, dell’alimentazione, dell’energia, dell’educazione ambientale e dell’uso del territorio che ci ha portato a fare un ragionamento sulle politiche che possiamo mettere in campo fin da subito per stimolare il cambiamento di tutta la comunità bolognese». La promessa: «Nel nostro piccolo siamo convinti di poter cambiare le cose, insieme, perché come ci insegna Greta Tunberg non sei mai troppo piccolo per fare la differenza».
Insomma, il Comune promette (e allo stesso tempo chiede) un impegno sulle questioni ambientali ai 117mila studenti che domani torneranno sui banchi dopo la lunga pausa estiva. Di questi 117 mila studenti, sono più di 3.900 quelli disabili, numero che ha visto una crescita dell’1,56% rispetto all’anno scorso nelle scuole bolognesi. Restano ancora aperte alcune questioni spinose per la scuola: la mancanza di docenti specializzati sul sostegno, l’alto numero di supplenze causato dalle pensioni Quota 100 e dalla mancanza di prof in alcune classi di concorso, la mancanza di un numero sufficiente, come lamentano i sindacati, di personale Ata.
E ieri è partito con la protesta (silenziosa) di maestre ed educatrici anche l’anno di nidi e materne. Le insegnanti hanno messo striscioni all’ingresso del teatro Manzoni dove era previsto l’incontro della Ies con 410 tra maestre, operatori, pedagogisti. Tra i vari problemi elencati dalle maestre, «è rimasta aperta la questione del lavoro estivo per le educatrici dei nidi e la differenziazione contrattuale per le maestre della scuola d’infanzia». Dal palco la vicesindaco Marilena Pillati ha teso loro la mano: «So che ci sono ancora questioni aperte — ha detto —, riattiviamo un confronto costruttivo per risolvere i problemi, guardando avanti». I nodi da sciogliere sono diversi, ha confermato Pillati, a partire da una migliore organizzazione interna in nidi e materne, ma sul piatto ci sono anche le aperture estive, l’orario di lavoro e i coordinamenti pedagogici.
Lo chef Sempre più genitori non sono a casa a pranzo, vogliamo accogliere i ragazzi con un pasto di qualità