«Con il turismo io ho superato la crisi economica»
La share economy degli appartamenti per il turismo ha permesso a tanti bolognesi di arrotondare il bilancio. Nel caso di Gaia Bernardi, propietaria di una casa familiare tra via Mazzini e Pontevecchio, è stata una vera e propria ancora di salvataggio in un momento di crisi economica.
Perché ha deciso di affittare una parte del tuo appartamento e accogliere i turisti?
«Due anni fa è cambiato tutto. Mio padre, proprietario di un negozio di arredamento, è mancato e a causa della crisi ho dovuto chiudere l’attività. Sono rimasta senza lavoro. E mi sono chiesta: cosa mi resta? Avevo una casa grande, così ho deciso di ristrutturarne una parte per farne un bed and breakfast e destinarla ai turisti. La camera in affitto ha fino a tre posti letto disponibili, vengono soprattutto coppie».
Qual è stato l’impatto di questa attività sulla sua vita quotidiana?
«Il riscontro è stato buono. Immaginavo di coprire un po’ di spese con gli affitti brevi ma non mi aspettavo di pagare tutte le spese in un momento difficile in cui non potevo lavorare. Precedentemente facevo la fotografa freelance e ho due figli di cui uno adolescente. Sogno di ricominciare con il mio lavoro ma per il momento non è possibile perché non ne ho più il tempo».
Com’è stato il contatto con i turisti?
«Ho sempre conosciuto e ospitato persone rispettose, curiose di visitare Bologna. Sono soprattutto stranieri, arrivano da tutto il mondo, anche dall’Australia. Di solito li vedo all’inizio e alla fine della loro vacanza perché restano a Bologna due o tre giorni. Visitano le principali città italiane e poi ritornano qui per ripartire. Mi ha sorpreso la loro curiosità: sono molto interessati a conoscere anche la vita di quartiere. Non immaginavo potessero interessarsi alla periferia. Chiedono consigli anche per conoscere il miglior baretto sotto casa».
Ha una storia che ricorda e vorrebbe condividere?
«Una signora belga si è presentata con un pacco di biscotti, abbracciandomi. Mi ha detto che vedendo la mia foto aveva sentito subito un’affinità interiore. Ci sentiamo ancora, mi fa piacere sapere come sta.
«Cifre in aumento per il turismo. Secondo lei che impatto ha avuto sulla città?
«Mio padre diceva: “Bologna è la città più bella del mondo e quella meno valorizzata d’Italia”. Era vero, fino a qualche tempo fa. Mi sembra ingiusto vivere il turismo in città come un’aggressione quando invece la cosa più importante è condividere la bellezza che abbiamo».
Studenti e lavoratori hanno manifestato contro il disagio abitativo, molti danno la colpa gli affitti brevi.
«Io non credo sia così perché la maggior parte delle stanze per i turisti non sarebbero appetibili per gli studenti . Nel mio caso si tratterebbe di vivere in condivisione con una famiglia. Chi accetterebbe? È sbagliato vedere nei piccoli proprietari dei nemici. Si va verso un conflitto e invece ci sarebbe bisogno di tutti. Infatti grazie al turismo tutto il centro, gli alberghi, i ristoranti sono stati rivitalizzati».
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Mi sembra ingiusto vivere il turismo in città come un’aggressione Si va verso un conflitto e invece ci sarebbe bisogno di tutti Grazie al turismo tutto il centro, gli alberghi, i ristoranti sono stati rivitalizzati