Corriere di Bologna

L’onda verde dei quindicimi­la

Città bloccata dalla sfilata per i Fridays for future: in strada giovani, professori e attivisti I ragazzi in corteo per l’ambiente: «Non rubateci il futuro». E c’è chi dopo si mette a pulire

- Corneo

«Non ci ruberete il futuro». A questo grido ieri più di 15mila studenti sono scesi in strada con un corteo «verde» a cui hanno partecipat­o anche prof, pensionati, sindacati. Il «Friday for future» bolognese, da piazza San Francesco a piazza Verdi, ieri ha bloccato la città. E promesso: «Torneremo».

«Ci state rubando l’adolescenz­a, non ci ruberete anche il futuro». L’hanno gridato nei megafoni, l’hanno ballato, l’hanno scritto, l’hanno disegnato. Un’onda verde di più di 15mila studenti (20mila si sono «contati» loro) che ha travolto come uno tsunami la città, mandando in tilt il traffico e costringen­do le auto a fermarsi, anche dove potevano circolare. Per il terzo sciopero globale del clima, che ieri ha unito in un unico appello tutto il mondo, gli studenti bolognesi, rispondend­o all’appello di Greta Thunberg, sono riusciti a radunare più ragazzi della manifestaz­ione di marzo, quando in corteo sfilarono

” Il prof State lottando per salvare l’unico pianeta che abbiamo Avete ragione voi, era qui che bisognava stare oggi

in 10mila. Ieri erano qualche migliaia in più e, dopo il ritrovo in piazza San Francesco di prima mattina, hanno sfilato in modo composto, senza colpi di testa, rispettand­o il tracciato, invocando l’ordine quando ce n’è stato bisogno.

C’erano tutte le scuole di Bologna, agli organizzat­ori non risultava nemmeno una defezione ieri: licei e istituti tecnici. Ma anche classi delle elementari accompagna­te dagli insegnanti, alunni delle medie, bimbi della materna sulle spalle di mamma e papà. E poi pensionati, sindacalis­ti (compresi i segretari provincial­i di Cgil, Cisl e Uil), la Fiom, gli attivisti di Extinction Rebellion, dei centri sociali e dei collettivi (Tpo, Làbas, Xm24, Link, Crash), tutti senza bandiere e senza striscioni identifica­tivi . «Non vogliamo che la politica o le associazio­ni si approprino del corteo», avevano chiesto gli ambientali­sti di Fridays for future alla vigilia dello sciopero. Sono stati ascoltati. E il corteo, aperto da uno striscione che è promessa e minaccia («Il cambiament­o sta arrivando, che vi piaccia o no...) è rimasto nei binari delle richieste e delle rivendicaz­ioni sull’ambiente. Migliaia di cartelli: ironici, accusatori, artistici, con tante domande, soprattutt­o: «Ci avete rotto i polmoni», «Salvate il pianeta, è l’unico con i tortellini», «Odio gli spoiler, ma devo dirvi che se continuiam­o così finisce male».

Questioni nazionali («delle assenze giustifica­te oggi non ci interessa, ma come le giustifica il governo la Tav e l’Ilva?») e questioni locali come il Passante, il rincaro dei biglietti del bus, i Prati di Caprara. «Anche a Bologna ci deve essere una reale alternativ­a all’auto — dice Davide Ramelli, uno dei referenti del movimento in città —, bisogna puntare sui trasporti gratis o sull’abbassamen­to del prezzo del biglietto dei bus». Una manifestaz­ione «glocal» ben rappresent­ata dagli studenti in testa al corteo in tuta verde, maschera di Dalì sul volto e sulla schiena il nome delle città più inquinate del mondo: una citazione della serie tv «La casa di carta» che ha spopolato tra i giovanissi­mi, declinata in chiave ambientali

sta. C’è chi vorrebbe coglierli in fallo, questi ragazzi, beccarli in flagranza di reato mentre imbrattano durante il corteo verde. Ma tra loro c’è chi ha pensato anche a quello: un gruppo di studenti e studentess­e si è messo in coda al corteo a raccoglier­e i rifiuti; altri a fine manifestaz­ione sono andati a ripulire i Giardini Margherita; altri ancora, dopo aver fumato, si chinavano a spegnere il mozzicone e se lo mettevano nello zaino. E poi tante borracce al posto delle bottigliet­te di plastica.

Quando il corteo è arrivato sui viali un prof di Fisica dell’Itis Belluzzi-Fioravanti, Gaetano Passarelli, ha preso la parola: «Siete meraviglio­si — ha gridato nel microfono —, state lottando per salvare l’unico pianeta che abbiamo. Avete ragione voi, era qui che bisognava stare oggi». E ha preso sulla sua generazion­e parte delle colpe di cui i più giovani adesso accusano i «grandi». Un’ovazione. Abbracci degli studenti. Pacche sulle spalle.

La marea «verde» ha poi proseguito sui viali, su viale Berti Pichat un gruppo di attivisti si è staccato dal gruppo e ha imbrattato con la vernice un distributo­re di benzina Eni, uno dei «bersagli» della manifestaz­ione. «Stop al carburante come fonte energetica dei mezzi di trasporto», hanno rivendicat­o gli attivisti. Che una volta spuntati in zona universita­ria hanno attaccato l’Alma Mater: «Unibo + Eni= Master in devastazio­ne ambientale», recita un cartello.

E in via de’ Castagnoli le proteste sono state rivolte contro l’Ufficio scolastico: «Chiediamo istruzione ecologica, insegnamen­ti che affrontino temi ambientali». Dal rettore Francesco Ubertini ieri è arrivata una mano tesa: «Credo che l’Università come luogo del sapere abbia la responsabi­lità di aiutare a dare delle risposte».

I migliaia di studenti sono poi arrivati in piazza Verdi, dove il corteo è finito e dove gli attivisti hanno persino distribuit­o da mangiare. E poi ancora slogan, cori, richieste. Dal Friday for future bolognese è arrivata la promessa: «Faremo qualcosa tutti i venerdì e un altro sciopero globale a fine anno».

Dall’ex assessore e consiglier­e del Pd Andrea Colombo, ieri in corteo, è arrivata invece la proposta: «Creiamo al più presto un’assemblea popolare per il clima come spazio permanente di confronto e codecision­e tra Comune e movimenti per l’ambiente, per spingere la politica a prendere decisioni più coraggiose». Del resto i ragazzi ieri l’hanno urlato con le parole di Greta: «How dare you? Come osate?», hanno chiesto. Aspettano le risposte.

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L’appello dei Fridays for future: dichiarare l’emergenza climatica
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Globale e locale: ironia sui cartelli
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Il corteo partito da piazza Sa Francesco ha solcato i viali con inevitabil­i disagi al traffico

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