La lunga notte dei ricercatori in via Zamboni
Esperimenti, tanta scienza e migliaia di persone ieri in zona universitaria
Migliaia di persone hanno invaso ieri via Zamboni, dalle 18 a mezzanotte, per la «Notte europea dei ricercatori», a cui hanno partecipato anche ricercatori e prof dei campus della Romagna.
Il rettore Francesco Ubertini, felice per il successo dell’iniziativa, ha detto: «Via Zamboni è bellissima questa sera, vorrei che fosse sempre così».
«Che bella via Zamboni questa sera! Mi piacerebbe vederla sempre così». E come dare torto al rettore Francesco Ubertini, entusiasta al taglio del nastro della Notte europea dei ricercatori che ieri, dalle 18 a mezzanotte, ha portato migliaia di partecipanti nel cuore della zona universitaria per prendere parte ai laboratori e alle dimostrazioni dei ricercatori dell’Ateneo: un evento a cui hanno partecipato anche sedi e campus della Romagna. Particolare rilevanza è stata data al ruolo delle donne, che rappresentano in alcuni casi, come la medicina, ormai la quota maggiore di forza e conoscenza al servizio della ricerca.
Esperimenti, mostre e visite guidate hanno trasformato via Zamboni e i suoi portici in una grande aula didattica dedicata ad adulti e bambini: oltre 70 attività su scienze, ambiente, meteo e clima, salute, agricoltura e alimentazione, arte-storia-cultura, tecnologia. «Da quando sono rettore la ricerca è l’aspetto professionale che mi manca di più — ha spiegato Ubertini —. Già da quando ero piccolo mi interrogavo sull’attività dei ricercatori. Per me sono come esploratori, che partendo da quello che sappiamo ci aiutano a raggiungere punti sconosciuti, spingendoci in avanti».
Presenti anche la vicesindaco Marilena Pillati e Luigi Bolondi, come rappresentante del cda della Fondazione del Monte, padrona di casa nel Palazzo Magnani di via Zamboni (sede Unicredit) tra le dimore storiche che hanno
Nostalgia
Ubertini ha confessato: «Quello che più mi manca è proprio l’attività di ricerca»
fatto da sfondo agli stand e ai banchetti dei ricercatori: qui era stato allestito il Planetario per viaggiare nello spazio oppure farsi un selfie sulla Luna, tra le attività proposte anche la possibilità di giocare con la tavola degli elementi o scansionare i beni culturali.
Per l’edizione bolognese sono stati coinvolti oltre trecento ricercatori di vari istituti di ricerca e coordinati dal Cineca, che ha svelato i segreti dei supercalcolatori. L’Università ha concentrato il suo focus su tre ambiti: sostenibilità, salute, cultura. Per esempio è stato possibile scoprire come migliorare le produzioni agricole e animali in modo green e comprendere come comunicano le piante. Altra traccia scelta è stato il viaggio del carbonio per capire l’impatto che le attività umane hanno sul nostro pianeta e sui nostri mari, attraverso l’osservazione di rocce e fossili. L’Ingv ha proposto uno sguardo sulla Terra irrequieta raccontando i processi geologici con materiali semplici, filmati e attività interattive adatte anche ai bimbi. L’Inaf ha fatto volgere gli occhi verso il cielo permettendo di sbarcare sulla Luna con la realtà virtuale, e manovrare piccoli rover su Marte.