«Una battaglia comune a tutti»
Sara, universitaria
«Manifestiamo per il nostro futuro. È l’unica cosa che ci accomuna tutti, al di là della nazionalità e della religione. A tutti deve interessare il bene del pianeta. Penso che il dibattito sui cambiamenti climatici non interessi solo alle persone avide». Ne è convinta Sara,
24 anni, di religione musulmana, che sfila in via Marconi con le sue compagne di corso. È una studentessa lavoratrice e si sta per laureare in Scienze politiche. Sara parla della necessità di essere presenti in un momento storico importante. Proprio come Greta Thunberg, la leader del movimento ambientalista globale, su cui esprime un giudizio positivo: «Chi la critica non ha capito il suo messaggio . Non viene ascoltata dai potenti perché vuole sensibilizzare e risvegliare le coscienze dei giovani. Si rivolge agli altri e nega l’individualismo». Sara vuole proseguire la sua carriera accademica e specializzarsi in politica internazionale. Nella gestione climatica, spiega, «è importante che i governi agiscano a livello globale ma l’ecologia è una priorità». Mettere in pratica piccole pratiche quotidiane è la priorità: «A livello locale sarebbe importante diminuire l’inquinamento delle auto e aumentare la raccolta differenziata. Al momento mi limito a pensare nel mio piccolo, in questo modo il movimento può diventare globale. Se iniziamo a sprecare di meno e usare quello che abbiamo la situazione migliorerà», conclude la studentessa.