Autonomia, Conte vede Bonaccini
Il presidente del Consiglio in città al Villaggio Coldiretti lancia l’allarme dazi. La protesta dei produttori di Parmigiano L’incontro ieri in Regione, il governatore andrà a Roma a discutere con il premier della riforma
Il premier Giuseppe Conte, ieri a Bologna ospite della Coldiretti, ha incontrato in Regione il governatore Stefano Bonaccini, affrontando con lui il tema dell’autonomia. I due si sono dati appuntamento a Roma per discutere della riforma chiesta dall’Emilia.
In piazza, poi, in mezzo ai produttori di Parmigiano che protestavano per il possibile aumento dei dazi, ha lanciato l’allarme per questa prospettiva: «Ci farebbe molto male», ha detto.
È una tappa, quella bolognese del premier Giuseppe Conte, all’insegna delle promesse e delle intese con il vasto mondo della Coldiretti, quello dei contadini che ieri lo hanno invitato al secondo giorno del villaggio allestito in piazza VIII Agosto e che oggi ospiterà l’arcinemico Matteo Salvini. Ma è anche l’occasione per una chiacchierata con il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha accolto il premier, prima nel suo arrivo in piazza VIII Agosto e poi in Regione per partecipare alla giornata nazionale dei sordi. E così Conte e Bonaccini, nella veste di presidente della Conferenza Stato Regioni, si sono accordati per un incontro a breve a Roma, perché sono tanti i temi da affrontare. Tra le priorità sul tavolo col governo ci sono la predisposizione della prossima legge di bilancio statale e la partita dell’autonomia differenziata, dopo il primo tour in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia che ha messo in agitazione soprattutto le regioni leghiste.
Tensioni che Conte avrebbe potuto smorzare, ma il premier nel suo tour bolognese non ha voluto parlare d’altro che di agricoltura e commercio, di clima — «ieri c’è stata una straordinaria partecipazione dei nostri giovani» (alle marce del terzo Fridays For Future) «mio figlio di 12 anni ha fatto il primo sciopero della sua vita, gliel’ho concesso» — e di dazi. Con il rischio che crolli l’export, che la concorrenza sleale di chi imita le eccellenze
del governo in questo progetto di Green new deal per un’Italia più verde. Dobbiamo progettare il futuro già oggi tutti insieme, vi aiuteremo con incentivi e non con penalizzazioni», propone il premier. E Coldiretti raccoglie la sfida, perché le parole del premier sono «un riconoscimento del ruolo del settore agricolo come modello di sviluppo sostenibile», sostiene il presidente nazionale Ettore Prandini.