Fisco, l’evasione vale in un anno nove miliardi
Cgia di Mestre: basso tasso di evasione, ma in un anno spariscono 9 miliardi
Con un reddito di 31 mila euro, i quasi 160 mila piccoli imprenditori emiliano romagnoli sono tra quelli che, secondo il Cgia di Mestre, eludono meno il fisco. In regione, ogni anni si evadono 9 miliardi, sotto la media nazionale.
I piccoli imprenditori emiliano-romagnoli lavorano e (quasi sempre) pagano le tasse. Almeno più della media nazionale. A questa conclusione si arriva leggendo i dati elaborati dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre e basati sulle ultime rilevazioni del ministero delle Finanze. Numeri e statistiche, non dicono molto suoi comportamenti individuali ma portano alla luce evidenze significative.
Oggetto di studi sono le dichiarazioni dei redditi di imprese individuali e lavoratori autonomi e gli illeciti riscontrati. Nella nostra regione sono stati individuati 158.613 contribuenti con un reddito medio di 31.020 euro. In totale, nell’anno 2016 sono state calcolati 9 miliardi e passa di imposte evase (più di 113 miliardi in tutta Italia), ma il tasso di evasione si attesta al 14,1% (come il Piemonte), due punti sotto al tasso di evasione del Paese, che è stato stimato del 16%. Risultano più virtuose solo il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia, insieme alle province autonome di Trento e Bolzano, che oscillano tra il 12 e il 13 per cento. Salta all’occhio, invece, il divario con il Sud Italia, dove la percentuale, riferita al gettito incassato, sale al 24,2% della Calabria e al 23,2% della Campania. Un dato che i ricercatori attribuiscono alle maggiori difficoltà delle aree, per cui i lavoratori indipendenti sono indotti a ingannare e il fisco per poter mantenere in piedi l’attività. Scopo della ricerca è dimostrare, spiega il coordinatore, Paolo Zabeo, che è «del tutto infondata la tesi che gli imprenditori guadagnino meno dei dipendenti», o meglio, dichiarino meno di quanto effettivamente abbiano guadagnato. «Nessuno esclude che anche tra i piccoli commercianti e gli artigiani ci siano sacche di infedeltà fiscale che devono essere assolutamente debellate — precisa il segretario della Cgia Renato Mason — altra cosa, invece, è sostenere capziosamente che ci troviamo di fronte a due categorie costituite da evasori incalliti. Le cose stanno diversamente e i dati delle dichiarazioni dei redditi delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi dimostrano, almeno al Nord, che le generalizzazioni sono sempre ingiuste e sbagliate».
Dall’analisi dei movimento del 2018 emerge come i soggetti indagati dichiarino mediamente 37.470 euro in Trentino Alto Adige, 36.070 euro in Lombardia, 31.700 in Friuli Venezia Giulia, 31.070 euro in Veneto, 28.640 euro in Piemonte e 28.630 euro in Liguria e, appunto 31.020 in Emilia. «Oltre il 70 per cento di artigiani e commercianti — deduce Zabeo — non ha dipendenti. Ebbene, con un livello di reddito medio che, nonostante le difficoltà economiche, al Nord supera i 30 mila euro, questi operatori quanta parte di reddito nasconderebbero al fisco?».