Bologna di corsa Lepore: «Avrà la sua maratona»
La gara è in programma il primo marzo. Si svolgerà anche sotto i portici per la candidatura Unesco
Si partirà da piazza Maggiore e si tornerà in piazza Maggiore, passando attraverso le piazze della città e anche sotto ai portici (per sostenere la candidatura Unesco): l’1 marzo si svoglierà la prima «Bologna Marathon», percorso cittadino di 42 chilometri. L’expo village, centro di riferimento nei giorni precedenti all’evento, sarà organizzato a Fico Eataly World.
Si parte e si arriva in piazza Maggiore. Un solo giro, senza sconfinare negli altri comuni. Con il centro storico parte integrante e cuore. Una maratona in città e per la città. Una storia d’amore, con la regina delle gare su strada, vissuta tra alti e bassi e interrotta negli anni Novanta, sparita dopo tentativi senza continuità. Stavolta si fa sul serio e la data è ufficiale. L’1 marzo 2020 al via ci saranno i fatidici «quarantaduechilometrivirgolacentonovantacinquemetri», che tutti gli amanti della corsa recitano a memoria e come una parola sola.
Incoraggiata e voluta dall’amministrazione comunale — sui social l’esultanza del sindaco Virginio Merola e dell’assessore allo sport Matteo Lepore ne è testimonianza — preparata da Bologna Sport Marathon, associazione sportiva dilettantistica presieduta da Mauro Fizzoni, e formata da altri sei soci (Giancarlo Galimberti, Riccardo Marini, Fabio Cavallari, Cesare Salomoni, Daniela Nuti, Teresa Lopilato) che ha sottoposto il progetto ai tecnici di Palazzo d’Accursio. «Abbiamo voluto toccare i maggiori punti di interesse della città — spiega Lopilato, tra i soci e anche delegata del Coni point — si correrà lungo i portici candidati a patrimonio Unesco, il centro storico sarà protagonista». Non solo i 42,195, anche una 30 competitiva e una 6 aperta a tutti, toccando tanti quartieri. A Fico l’expo village, per due giorni il centro dell’evento dove ritirare il pettorale. «Una bellissima notizia» per Renato Villalta, ex campione e presidente della Virtus, 6 volte a New York da podista. «La maratona è meravigliosa, la gara più bella al mondo, fantastico che sia a Bologna, dentro la città, a far vedere i portici». Una delle storiche criticità è la scarsa pazienza di qualche automobilista. «A Milano ci gridavano andate a lavorare, sono sicuro che il bolognese è più aperto, sportivo, saranno in pochi insofferenti». Un suo compagno di sgambate, spesso sui colli, è Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Valsoia e, tra le altre cose, ex numero uno dell’Istituzione Bologna Musei. «Gran bella idea, l’evoluzione della Run Tune Up, prosegue la tradizione della corsa bolognese. Ci sarò sui 6 km, dopo 7 New York non faccio più maratone. È un modo di conoscere meglio la città, respirarla in modo diverso, ed è molto bello che si apra in questo maniera allo sport». Dando un messaggio di bellezza, tradizione e cultura, ma anche salute. «Sembra piccola ma a correrci dentro diventa grande», così Venuste Nyongabo, olimpionico dei 5 mila e bolognese d’adozione riassume il fascino di percorrere le vie di casa. Tutti vogliono la grande festa.