Corriere di Bologna

COMIZI E DISORDINI

- Di Fulvio Cammarano

Icarabinie­ri in borghese hanno perquisito un garage in via Monari sequestran­do diversi fucili austriaci non denunciati. Il proprietar­io, Armando Bastelli, è stato denunciato.

Un soldato, Carlo Benfenati, dopo aver superato le barriere della fontana del Nettuno, si è completame­nte denudato prima di entrare nella vasca che però conteneva pochissima acqua, sufficient­e solo a lambirgli i piedi. I pompieri subito accorsi lo hanno coperto, accompagna­ndolo poi in ospedale.

Alla Camera del Lavoro si è tenuta un’adunanza straordina­ria del Consiglio delle Leghe provincial­i dove si è votato un ordine del giorno che invita il proletaria­to a mantenersi pronto per la propria difesa. Anche la Lega bolognese fra industrial­i e commercian­ti si fa sentire esprimendo­si contro i provvedime­nti del governo e invitando i propri soci a prepararsi alla serrata generale.

In tutta la provincia si registra una seria agitazione per il rincaro dell’uva. Una riunione di sindaci dei comuni dell’area ne ha progettato il calmierame­nto. Allertata anche la prefettura.

L’avvio della campagna elettorale a Bologna vede protagonis­ti i socialisti che stanno organizzan­do numerosi comizi in diverse parti della città. Quello principale si è svolto nella nostra Piazza Maggiore davanti a una folla enorme che si calcola superiore alle 10mila unità. Il cortile di Palazzo d’Accursio ospita l’esercito mentre i carabinier­i sono schierati in piazza del Nettuno e in via Ugo Bassi. I molti interventi dopo quello di Zanardi ricordano che il proletaria­to deve prepararsi allo sciopero generale per evitare che, con il pretesto di Fiume, si trascini l’Italia in un’altra guerra. Terminato il comizio, iniziano i disordini: un gruppo di giovani, probabilme­nte neppure iscritti al partito, comincia a lanciare sassi e al grido di «viva Lenin» cerca di attraversa­re via Indipenden­za dove diverse vetrate vengono infrante, nonostante la presenza della forza pubblica. Piazza Re Enzo è un campo di battaglia in cui i corpo a corpo e i tafferugli non si contano più. È assalita la sede del quotidiano l’Avvenire in via Marsala. Improvvisa­mente si odono sei colpi di rivoltella che producono il panico tra la folla. Solo in tarda serata torna la calma.

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