Corriere di Bologna

Il premier dalla Coldiretti lancia l’sos sulla tassa dell’export: «Ci farebbe male»

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italiane metta in difficoltà il mercato del Parmigiano e del Grana, il cui export è paradossal­mente in crescita. «Però quando leggo che il Parmesan o il Grana Pampeana hanno incrementa­to la produzione mi preoccupo fortemente», si fa serio Conte. La sua ricetta passa da tre parole — qualità, sicurezza, tracciabil­ità — che vanno imposte «in tutte le sedi interne, europee, internazio­nali», ripartendo dalla legge del precedente governo gialloverd­e sull’etichettat­ura e sull’obbligator­ietà dell’indicazion­e dell’origine nell’etichetta. «Dobbiamo subito varare il decreto attuativo», promette alla Coldiretti. Diverso e più complesso il discorso sui dazi, che ha portato il popolo del Parmigiano a scendere in piazza per protesta contro le politiche di Trump. Potrebbero essere autorizzat­i già domani dal Wto, per i formaggi significhe­rebbe un aumento della tassa d’esportazio­ne da 2,15 a 15 dollari al chilo, facendo alzare il prezzo al consumo fino a 60 dollari al chilo con un conseguent­e crollo dei consumi, che secondo il Consorzio del Parmigiano sarà dell’80-90% del totale. «Aspettiamo il responso dell’arbitrato del Wto sui dazi sui prodotti europei: è una decisione che ci farebbe molto male», ammette Conte. «Nonostante gli ottimi rapporti anche personali tra i due Paesi, siamo in

un quadro di negoziato in cui gli Usa difendono i loro interessi — ha spiegato il premier —. Anche noi lo facciamo, quindi non è facile».

Preoccupaz­ione condivisa pure dall’ex premier Romano Prodi, durante il suo intervento al Festival francescan­o, in corso in questi giorni sotto le Torri. «In questo momento gli Usa sono il primo o il secondo mercato per alcuni dei nostri prodotti agricoli, quindi il danno sarebbe forte. Per fortuna i nostri prodotti piacciono agli americani, ma non basta», l’auspicio del professore. Ma il villaggio dei contadini di piazza VIII Agosto è anche il teatro del primo accordo tra il governo gialloross­o e Coldiretti. Il «patto del Parmigiano» lo ribattezza Conte che come impegno simbolico firma una forma che, terminata la stagionatu­ra, gli verrà spedita. «Voglio Coldiretti alleata

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I produttori del Consorzio Parmigiano Reggiano hanno protestato ieri sul palco della Coldiretti contro l’aumento dei dazi. Con loro Conte ha stretto il «patto del Parmigiano» — lo ha ribattezza­to così lo stesso premier — firmando come impegno simbolico una forma che, terminata la stagionatu­ra, gli verrà spedita.
Il Parmigiano I produttori del Consorzio Parmigiano Reggiano hanno protestato ieri sul palco della Coldiretti contro l’aumento dei dazi. Con loro Conte ha stretto il «patto del Parmigiano» — lo ha ribattezza­to così lo stesso premier — firmando come impegno simbolico una forma che, terminata la stagionatu­ra, gli verrà spedita.

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