Si accendono i fornelli dell’osteria al minorile Ci sarà anche Bonafede
Venerdì sera c’è stata la prova generale, la cena zero del ristorante allestito dentro il carcere minorile di Bologna. Essendo un unicum serviva un test prima di dare il via al progetto. La «Brigata del Pratello», la prima osteria formativa che coinvolgerà i ragazzi di un istituto penale minorile, aprirà le porte giovedì 10 ottobre nell’omonima via. Per la serata d’inaugurazione, alla quale prenderanno parte le istituzioni cittadine e non solo, è annunciata la presenza del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Non mancherà, ovviamente, nemmeno l’arcivescovo di Bologna, che per allora sarà già cardinale, Matteo Zuppi. Per Zuppi come per Bonafede sarà la prima volta all’interno del Pratello.
E così sarà per quasi tutti i clienti che l’osteria via via ospiterà ai suoi tavoli. Pochi alla volta perché la gestione dell’iniziativa ha i suoi logici vincoli. Intanto, i nomi dei commensali saranno noti in sala con netto anticipo. E anche gli orari saranno determinati: si entrerà a un orario e si uscirà a un altro. Il menu sarà di livello e a degustazione, non alla carta. E i giorni di apertura dell’osteria saranno solo alcuni: il servizio non sarà quotidiano. Inizialmente, da ottobre a dicembre 2019, le cene saranno esclusivamente a invito. A partire da gennaio 2020 l’esperienza verrà aperta al pubblico, sulla base di una programmazione di serate a tema.
La curiosità è tanta, vista la novità e l’originalità del progetto, ma verrà soddisfatta presto, già nei prossimi giorni se ne saprà di più, nella conferenza stampa che presenterà il progetto nel dettaglio. La prova di venerdì serviva per testare il format e sembra sia andata bene, visto che il via libera per l’inaugurazione è arrivato.
Verranno coinvolti tra i sei e gli otto giovani detenuti a turno tra i camerieri, perché al progetto collaboreranno chef di livello. I ragazzi metteranno in pratica gli insegnamenti appresi nella formazione ricevuta da Fomal nei percorsi di reinserimento sociale e lavorativo in carcere. L’obiettivo, come ricorda il sito del progetto, «è realizzare il principio espresso dall’articolo 27 della Costituzione Italiana: “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”». L’osteria formativa «sarà un luogo accogliente, denso di significato, da frequentare per sostenere la sfida educativa dei giovani— è la mission — nella convinzione che ogni persona può sempre “ripartire” per realizzare il personale progetto di crescita ed autonomia».
A breve sarà inoltre possibile, per chi riuscirà ad aggiudicarsi un posto a tavola, scoprire anche la bellezza che cela l’istituto penale minorile. Si tratta di un ex convento di monache francescane. E in una parte dell’ex chiostro, chiusa e ristrutturata, ci si potrà sedere e gustare le pietanze preparate e servite dai giovani detenuti. A sostenere i lavori e il progetto mettendo sul piatto 30 mila euro l’anno, la Fondazione del Monte.
L’osteria formativa in carcere coinvolgerà a turno sei-otto giovani detenuti