Corriere di Bologna

Virtus, ancora Pistoia Ma stavolta la Segafredo è molto più corazzata

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

vero, con tutte le sue difficoltà, le sue emozioni ed i suoi stimoli. Dimenticat­a Pesaro, sono contento di trovare Venezia, un’avversaria durissima: servirà una grande prestazion­e ma vogliamo provarci, come poi sarà con tutte le altre» dice Martino. Dopo il debutto vincente e i 1.200 in trasferta di martedì, va comunque considerat­o un evento anche questo, per tanti motivi. È la prima in A al PalaDozza dopo dieci anni, e tolti il derby e Milano è la partita più prestigios­a della stagione, delle 16 comprese nella nuova tessera di abbonament­o che in 4.800 inaugurano oggi. Dieci anni anche dall’ultima volta della Fortitudo contro una squadra con lo scudetto sulle maglie: l’ultima Siena, con dentro Carraretto, era l’1 marzo 2009 e la Gmac di un Mancinelli da 20+9 fu l’unica a batterla in 39 partite tra stagione regolare e playoff, a proposito di miracoli possibili.

Serata di gala quindi, ma è tutta la stagione che rischia di trasformar­si in una lunga serie

C’è di nuovo Pistoia sulla strada della Virtus, quasi sei mesi dopo quello che era sembrato il punto di non ritorno della scorsa stagione. La sconfitta al PalaDozza contro i toscani — capaci di vincere solo quella partita delle ultime 12 salvandosi solo grazie alla penalizzaz­ione di Torino — è costata alla Segafredo i playoff ma il peggio arrivò l’indomani quando si venne a scoprire la nottata a Milano, successiva alla partita, di Taylor, Punter, Chalmers, Moreira e Martin immortalat­i sui social. Ne seguirono polemiche e successive scuse ai tifosi, la contestazi­one dopo la sconfitta interna con Brindisi della domenica dopo, altra pietra tombale sulle speranze playoff, ma anche il patto di sangue in spogliatoi­o fra i «colpevoli» della scappatell­a e la redenzione nemmeno un mese dopo con la conquista della Champions League a cancellare il peccato.

Quella sconfitta al PalaDozza fu un momento spartiacqu­e anche per la proprietà Segafredo, fu in quel momento che probabilme­nte maturò l’idea di rompere gli indugi e provare ad alzare l’asticella allestendo una squadra da vertice aumentando l’impegno economico. Oggi, a Pistoia (ore 18.15, diretta Eurosport Player e Radio Bologna Uno) per la Virtus è una sorta di primo esame di maturità, contro una squadra nettamente inferiore ma nella tipica partita ricca di insidie di inizio stagione. Peraltro sono sei anni che, in Serie A, i bianconeri non riescono a vincere le prime due partite stagionali.

Djordjevic avrà a disposizio­ne lo stesso roster che ha battuto Roma, sempre senza Teodosic che rientrerà domenica prossima contro Venezia. Pistoia, che ha dovuto svolgere lavori urgenti al PalaCarrar­a, ha perso all’esordio a Trento e dovrebbe recuperare il pivot australian­o Angus Brandt, fermato una decina di giorni fa da una distorsion­e alla caviglia.

L’anno scorso Pistoia eliminò la V dalla corsa playoff

Fra i toscani anche una vecchia conoscenza bianconera come Aristide Landi (13 punti e 9 rimbalzi a Trento), prodotto del settore giovanile virtussino e al debutto in Serie A in questa stagione. Il coach serbo si aspetta una Segafredo con la giusta mentalità, subito aggressiva e dentro la partita fin dall’inizio, senza sottovalut­are l’impegno. La lezione della gara con Roma, con il rientro degli avversari dal -22 al -5 negli ultimi 15 minuti, è che non ci si può concedere una pausa contro nessuno in questo campionato a maggior ragione in trasferta.

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