«La sua nomina è un simbolo di speranza»
La festa per la nomina a cardinale di Matteo Maria Zuppi rende felice anche la politica nostrana. «È una bella pagina per la storia di Bologna», la definisce il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Ne parla come di un «motivo di orgoglio per tutti noi ma anche simbolo di speranza per chi, invece dei muri, vuole innalzare ponti di solidarietà verso i più bisognosi e i meno fortunati». L’EmiliaRomagna, prosegue il governatore «è orgogliosa di poter contare sulla missione pastorale di monsignor Zuppi, improntata all’accoglienza e all’ascolto dell’altro, un tratto che lo ha caratterizzato da quando è stato nominato arcivescovo di Bologna. A lui le congratulazioni mie e di tutta la giunta, con la certezza di trovare sempre in noi validi alleati per diffondere parole di pace e con azioni concrete costruire una società sempre più giusta». La politica bolognese era al gran completo al Concistoro che ha nominato cardinale Zuppi. Tra gli altri, erano presenti nella Basilica di San Pietro il sindaco Virginio Merola, l’ex premier Romano Prodi, con la moglie Flavia, i parlamentari del Pd Gianluca Benamati, vicepresidente della commissione attività produttive e Andrea De Maria, del gruppo dem a Montecitorio. «Ha le spalle larghe e questo ruolo lo saprà portare con grande dignità, con grande onore e con grande passione». È l’augurio del presidente dell’Europarlamento, David Sassoli, inviato invece da Bologna al neo cardinale Zuppi. «Siamo amici da quando eravamo ragazzi», ha ricordato Sassoli che ha frequentato insieme a Zuppi il liceo classico Virgilio di Roma. «È un uomo con il sorriso stampato — ha detto Sassoli — a cui fa piacere incontrare gli altri».