Violentò ragazza in un casolare, condannato 5 anni e 8 mesi
Il 36enne marocchino la trascinò in un casolare di via Zanardi
Drogò e violentò una ragazza trascinandola in una casolare di via Zanardi. Per questo un marocchino di 36 anni è stato condannato a 5 anni e 8 mesi.
Cinque anni e otto mesi di carcere per violenza sessuale aggravata, rapina, porto d’armi, detenzione ai fini di spaccio e minacce. È la condanna inflitta in primo grado a Momen Aziz, il 36enne marocchino che all’alba del 6 aprile scorso trascinò in un casolare abbandonato di via Zanardi una 25enne russa per stuprarla.
Solo l’intervento di un amico della donna, che chiamò la polizia, fermò la violenza, quando il marocchino aveva già drogato con una pasticca di Rivotril la vittima e l’aveva denudata, dietro minaccia di un coltello. La polizia lo arrestò in flagranza e da allora l’uomo è detenuto nel carcere di Modena. Ieri mattina è comparso in Tribunale davanti ai giudici Stefano Scati, Massimiliano Cenni e Ines Rigoli che gli hanno inflitto una condanna severa. Aziz, difeso dall’avvocato Giovanni Sammarco, ha sempre sostenuto che il rapporto fosse consensuale. I due, insieme all’amico della donna che poi chiamò la polizia, si erano incontrati fuori da una discoteca di Bologna e insieme erano andati in un parco in zona Pescarola per fumare uno spinello. Ma una volta arrivati sul posto l’imputato avrebbe iniziato a fare avances alla donna e, dopo il suo rifiuto, avrebbe tiranaccia to fuori il coltello e minacciato entrambi. Quindi aveva trascinato la vittima nel casolare in via Zanardi e allontanato con la forza l’amico di lei, che però ha chiamato il 113.
Gli agenti avevano arrestato Aziz in flagranza di reato. La vittima non si è costituita parte civile e risulta irreperibile, con ogni probabilità dopo quanto accaduto ha lasciato la città, ma il suo racconto era stato cristallizzato nel corso di un incidente probatorio durante le indagini. Il pm Bruno Fedeli aveva chiesto una condanna a sei anni di carcere e ha contestato anche le aggravanti dell’uso della droga per stordire la vittima e della micon il coltello.Il 36enne, irregolare sul territorio, aveva anche precedenti per rapina e spaccio. Oltre al coltello con cui aveva minacciato la vittima, la polizia gli trovò addosso anche venti pasticche di Rivotril. Contro di lui, c’era anche la testimonianza di un negoziante pachistano proprietario di un negozio di alimentari in via Zanardi, al quale l’uomo il giorno prima aveva rapinato 30 euro e che lo ha riconosciuto dalle foto segnaletiche. L’avvocato Sammarco annuncia il ricorso in Appello.