Torna la Notte Rossa con un progetto sulla storia del Pci
«Devo dire che l’antipolitica non è più all’ordine del giorno e questo ci fa piacere. Ho visto con soddisfazione e tanti giovani, preoccupati di nuovo del proprio futuro, manifestare con molta passione nei giorni scorsi». È più ottimista dell’anno scorso Mauro Roda, presidente della Fondazione Duemila, presentando il programma della Notte Rossa che ritorna per la sua settima edizione da venerdì e domenica con numerosi eventi tra città e provincia. Non lo dice esplicitamente, ma è chiara la sua soddisfazione per la fine del governo gialloverde. Anche se la Fondazione Duemila non prende posizione, e non lo farà neppure in vista delle prossime Regionali, «abbiamo il cuore a sinistra», spiega Roda. Non a caso, tra le iniziative della prossima Notte rossa c’è la presentazione di un progetto di ricerca storica sul Pci in Emilia-Romagna, promosso dalla rete delle Fondazioni democratiche in collaborazione con gli Istituti storici e della Resistenza. Uno degli obiettivi è creare un portale web, in collaborazione con la Fondazione Gramsci di Roma, che raccoglierà documenti, fotografie, biografie, videointerviste e mappe interattive con i luoghi significativi della storia del Pci, in vista del centenario del 2021. Un altro progetto che verrà presentato durante la Notte Rossa riguarda la riqualificazione della Casa del popolo Battiferro. «A partire da un problema, visto che ci piove dentro», spiega Roda, l’idea è lanciare «una richiesta aperta ai cittadini di impegno, partecipazione e anche sostegno andando verso una forma di autogestione di uno spazio di comunità». Ogni edizione della Notte Rossa è accompagnata da un dipinto, quello di quest’anno è «Mediterraneo», olio su tela di Aurelio Barducci dedicato a «uomini, donne, bambini in fuga dai loro Paesi, costretti a lasciare tutto nel tentativo di assicurarsi una possibilità di vera vita», spiega l’autore.