Corriere di Bologna

Autonomia in Parlamento Boccia: confronto ampio

La road map prevede una legge cornice nazionale. Ira di Zaia

- M. Z. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’autonomia secondo la versione di Francesco Boccia prende corpo. E fa capolino all’ultimo punto degli impegni vergati dai capigruppo di maggioranz­a alla vigilia del voto sul taglio dei parlamenta­ri, passato ieri a larga maggioranz­a. Che c’entra l’autonomia con il numero dei parlamenta­ri? Nulla, verrebbe da dire, ma il «taglia-poltrone» si porta appresso (secondo le indicazion­i arrivate soprattutt­o dal Pd) una vera rivoluzion­e istituzion­ale. Una rete ampia che toccherà la nuova legge elettorale e, a cascata, il ridisegno dei collegi, la rivisitazi­one dei regolament­i delle Camere e «la valorizzaz­ione delle Camere e delle Regioni per un’attuazione ordinata e tempestiva dell’autonomia differenzi­ata». Il tutto con un «percorso da avviare entro dicembre coinvolgen­do tutte le forze politiche di maggioranz­a, aperto al contributo dei costituzio­nalisti e della società civile, volto anche a definire possibili interventi costituzio­nali». Un percorso allargato, dunque, tanto che secondo il turbo-autonomist­a Luca Zaia, governator­e del Veneto, «i presuppost­i per cui non se ne faccia nulla ci sono tutti».

Lo stesso rischio c’è per l’Emilia-Romagna, ma con una differenza decisiva: il governator­e Stefano Bonaccini gioca in casa con il governo M5S-Pd e la via emiliana all’autonomia (meno competenze, a partire dalla scuola) ha sempre riscosso apprezzame­nti anche da Luigi Di Maio. Al contrario della ricetta leghista veneto-lombarda. Il ministero di via della Stamperia ribadisce l’impostazio­ne data da Boccia, anche lui del Pd: «Siamo una Repubblica parlamenta­re e sta al Parlamento sia fare la legge quadro che fissa i paletti entro cui lo stesso Parlamento riterrà di poter valutare le richieste di autonomia differenzi­ata, sia il voto finale una volta che le Regioni, all’interno di quei paletti, presentera­nno le loro richieste». E lo staff conferma: il documento dei capigruppo è in linea con il progetto in corso di autonomia proposto da Boccia. Lo stesso ministro chiarisce: «Il testo della legge cornice sull’autonomia differenzi­ata arriverà dopo una interlocuz­ione approfondi­ta con le Regioni, i ministeri coinvolti e le parti sociali. Il nostro obiettivo politico è definire entro l’anno la norma quadro che farà da perimetro per tutte le intese che seguiranno i tempi decisi dalle singole Regioni nella loro autonomia». Di tutt’altro avviso Zaia. Secondo il governator­e veneto il doppio passaggio alle Camere è «irrituale, incostituz­ionale. E quindi impugnabil­e. La Costituzio­ne dice che bisogna firmare l’intesa fra governo e Regione. E con il doppio passaggio in Parlamento l’idea stessa di intesa verrebbe meno per cui sarebbe impugnabil­e come incostituz­ionale».

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