Bologna, il set criminale per Diabolik Ciak con Miriam Leone e Marinelli
Oggi i protagonisti del film dei fratelli Manetti reciteranno in via Marconi
Due giorni per girare un inseguimento, con ambientazioni anni Sessanta e una serie di auto d’epoca dispiegate per l’occasione. Luca Marinelli, Miriam Leone e tutto il cast di Diabolik saranno presenti oggi in via Marconi per girare la fine della scena dell’inseguimento poliziesco, iniziata in via Grabinski ieri e girata in notturna. Via Marconi sarà chiusa al traffico e interdetta al parcheggio delle auto, per permettere le riprese, dalle 17 fino alle 5 del mattino di domani.
Unica star presente sul set, ieri, l’attore Alessandro Roja. C’era anche
Marco Manetti, uno dei due registi, insieme al fratello Antonio, ormai di casa a Bologna: «Noi veniamo qui da 10 anni ormai, perché la sentiamo una città nostra anche se in questo film la fotografia e la scenografia non saranno come nell’Ispettore Coliandro. Bologna si vedrà di meno. Siamo qui perché la nostra troupe è qui, c’è la nostra squadra. È un po come essere a Roma. Ci sentiamo a casa». La produzione di Diabolik resterà in città fino a dicembre, con intervalli di riprese previste anche a Milano.
Il primo ciak dell’inseguimento è passato ma l’aspetto di via Grabinski è cambiato sotto la direzione della troupe di scenografi e tecnici addetti al «trucco» delle ambientazioni. Sono stati ricreati gli esterni di un negozio di abbigliamento anni Sessanta, di un’agenzia viaggi con affiche delle prime pubblicità di voli aerei dell’epoca insieme a un negozio di gioielleria e un ottico. A completare l’ambientazione otto auto d’epoca, tra cui una Fiat topolino e una Renault 2 cavalli, tutte parcheggiate ai lati della strada. La polizia di Claireville tallonerà Diabolik a bordo di due Lancia Flavia del ‘62.
Per i curiosi, la vera attrazione della giornata, in assenza delle stelle Luca Marinelli e Miriam Leone, sono state le due jaguar nere del ladro più famoso d’Italia. «Questa non è l’originale, è una replica! È stata fatta per correre. Per una macchina così ci vogliono 60mila euro. L’altra invece è originale» dice Angelo, proprietario di un negozio di abbigliamento, diventato boutique anni Sessanta in un pomeriggio. «Invece la jaguar, che è stata coperta con il telo all’inizio della strada, è originale. Come lo so? Beh sono un appassionato», conclude il negoziante. «Ma Claireville esiste?», si chiede uno dei tanti curiosi che affollano il set. «Ma no che non esiste Gianni! Io so tutto delle sorelle Giussani, sono un grande appassionato di Diabolik», esclama l’amico di Gianni ancora alla ricerca di Claireville su Google Maps. «Io lavoro qui ma non capisco chi passa delle ore a guardare cosa succede. Ma non hanno niente da fare?», dice Valentina che lavora in via Grabinski. Poi la discussione si sposta su Miriam Leone: «Io l’ho vista in 1994. Lei è bravissima. L’ho sognata anche di notte, ma non è stato un bel sogno. È tutta colpa di quell’atmosfera cupa nel telefilm», dice una cliente del negozio. Due ragazzi, che lavorano in un altro negozio della strada chiusa al traffico, sembrano pensarla in modo differente rispetto a gran parte degli italiani: «Miriam Leone? Mi interessa di più la Jaguar. Preferisco le bellezze più naturali».
Via Marconi sarà chiusa da via Lame a piazza dei Martiri dalle 17 alle 5 di domani
Marco Manetti
Bologna? La sentiamo nostra. Ma in questo film si vedrà di meno della serie di Coliandro