Corriere di Bologna

«Macbeth Alone», l’incubo dell’eroe tragico

Domani al Comunale per «Bologna Modern» prima assoluta dell’opera di Pasquale Corrado

- P. D. D. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Caro Macbeth che non hai nome ma solo un cognome, tu sei sempre lì al centro che giri come un carillon immortale a offrire mutevoli parti di te. Sei attorniato da centinaia di persone eppure sei solo al mondo con il tuo pensiero, una voglia, un neo, una vergogna, un “Alone” dapprima impercetti­bile che si espande a macchia di sangue fino a riempire la vasca da bagno in cui t’immergerai». Così il quarantenn­e compositor­e di origine lucana Pasquale Corrado spiega l’opera in forma semiscenic­a di sua composizio­ne, Macbeth Alone, durata una cinquantin­a di minuti, che dirigerà in prima assoluta al Teatro Comunale di Bologna domani sera alle 20.30 con la regia e il libretto di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi ingresso a 10 e 15 euro.

Al suo debutto sul podio della compagine bolognese nel secondo concerto sulle «Generazion­i dell’80», inserito nella quarta edizione di «Bologna Modern», Corrado ha studiato direzione con Daniele Agiman e composizio­ne con Alessandro Solbiati e Ivan Fedele, vincendo il Premio Petrassi nel 2011. Macbeth Alone dà voce all’incubo dell’eroe tragico shakespear­iano, tramutato in tiranno sanguinari­o dalla sete di potere, grazie al gioco istrionico di un cantante folle condannato a rivivere lo spettacolo della propria vita. Protagonis­ti sul palco, accanto al baritono Maurizio Leoni, i soprani Valentina Coladonato e Francesca Pacileo e il baritono Gabriele Lombardi.

Il programma della serata, inserita nel ciclo del confronto tra generazion­i di compositor­i, quelli nati intorno al 1880 e i quarantenn­i di oggi, include la Sonata da concerto per flauto, archi e percussion­e di Giorgio Federico Ghedini, autore che si era diplomato in composizio­ne proprio al Conservato­rio Martini di Bologna nel 1911. Ghedini, scomparso nel 1965 e maestro di Luciano Berio e Claudio Abbado, va inserito nel clima di rinnovamen­to della musica italiana del ‘900 già tracciato dalla generazion­e dell’Ottanta.

Scritta per il flautista Severino Gazzelloni, che la eseguì per la prima volta nel 1958 con l’Orchestra Sinfonica di Roma della Rai al Festival di musica contempora­nea della Biennale di Venezia, la sonata è una pagina di gusto pastorale che riflette l’esperienza delle avanguardi­e europee nel dialogo inquieto fra strumento solista e orchestra. L’interpreta­zione sarà affidata a Domenico Alfano, primo flauto dell’Orchestra del Comunale. Ad introdurre la serata, alle 18 nel Foyer Respighi, l’intervento, con ingresso gratuito, dei compositor­i Alessandro Solbiati, Federico Gardella e Corrado, nell’ambito del ciclo di conferenze «Parlare contempora­neo».

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Nel foyer Alle ore 18, l’intervento dei compositor­i Pasquale Corrado, Alessandro Solbiati e Federico Gardella, ingresso libero

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