I 52 concerti del Bologna jazz Festival
Cinquantadue concerti in 33 giorni, con 241 musicisti in 23 diversi luoghi. Sono i numeri della nuova edizione di «Bologna Jazz Festival», avviato a fine anni ‘50 da un’intuizione di Antonio «Cicci» Foresti e Alberto Alberti, rilanciato nel 2006 da Massimo Mutti e, dopo la sua prematura scomparsa nel 2012, proseguito con il figlio Federico, regista prestato al jazz. Un festival con un’attività che sempre di più contamina la musica con altri linguaggi. Come il fumetto, quest’anno rappresentato da Altan, che il jazz lo ha scoperto proprio quando in gioventù viveva a Bologna. Proseguirà anche l’ampliamento delle attività didattiche, tre in questa edizione, con studenti del Conservatorio e dell’Accademia, del liceo musicale e artistico.
La ragnatela del festival toccherà anche Ferrara, Forlì e Modena, mentre a Bologna i concerti principali saranno ospitati all’EuropAuditorium, al Duse e all’Unipol Auditorium. Pur senza rinunciare a storici club come la Cantina Bentivoglio e il Bravo Caffè e al neonato Camera di Piero Odorici nelle cantine di Palazzo Isolani. Anche perché l’assessore comunale alla Cultura Matteo Lepore ribadisce l’arrivo di misure per sostenere i club che in città ospitano musica dal vivo, auspicando al contempo maggiori investimenti da parte dei privati destinati al festival.
Nel programma figurano i nomi di Pat Metheny, chitarrista per eccellenza del crossover questa volta nella sua accezione più jazzistica, Dianne Reeves, cantante diva della vocalità afro, il trio Cross Currents, il pianista Fred Hersch con il suo trio e un’autorità della musica brasiliana come Hermeto Pascoal.
L’inaugurazione, venerdì 25 ottobre all’Unipol Auditorium, sarà proprio con il trio di Hersch con John Hébert ed Eric McPherson, una formazione dalla storia decennale documentata dalle incisioni per l’etichetta Palmetto. Hersch è un musicista unico nel panorama jazzistico per lo stile esecutivo formatosi sul modello di Herbie Hancock e filtrato da una solida preparazione classica. Senza dimenticare le vicende personali del pianista, visto che tutta la sua carriera si è svolta nei momenti di tregua lasciatigli dalla sieropositività.
Confermati con il sostegno di Hera anche i due autobus Tper che percorreranno le strade con i disegni jazz di Altan e la musica diffusa in filodiffusione. Nel programma, su www.bolognajazzfestival.com, figurano anche il progetto «Note di Solidarietà» con le Cucine Popolari, la mostra fotografica «Jazz Spirit» di Pino Ninfa e la presentazione del graphic novel Io sono Michel Petrucciani di Vanni Masala e Marilena Pasini, a vent’anni dalla scomparsa del pianista, alla presenza del figlio Alexandre.