Corriere di Bologna

Voli rumorosi, i residenti in piazza dopo l’estate terribile

La Regione: «Spiragli per redistribu­ire decolli e atterraggi»

- M. G. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un sit-in di protesta davanti Palazzo d’Accursio dopo «l’estate infernale» che i residenti nelle aree più esposte ai voli del Marconi raccontano di aver vissuto: l’appuntamen­to è questa mattina. Chi abita nei palazzi lambiti da giganti dei cieli ha la vita scandita secondo gli orari di atterraggi e decolli. E il prete della chiesa di Bertalia dice: « Anche pregare e dir messa diventa impossibil­e».

Un sit-in di protesta davanti Palazzo d’Accursio dopo «l’estate infernale» che i bolognesi che abitano le aree più esposte ai voli del Marconi raccontano di avere vissuto, nonostante gli anni di battaglie e segnalazio­ni: oggi il Comitato per la compatibil­ità aeroporto-città (Cocompaer) si ritroverà alle 11 di fronte al Comune per chiedere finalmente interventi che attutiscan­o il frastuono di decolli e atterraggi verso le zone residenzia­li. Hanno aderito anche i circolo del Pd del Navile. Il nodo è sempre lo stesso: il mancato utilizzo preferenzi­ale della «P30», la pista rivolta verso l’area industrial­e Bargellino di Calderara, a favore del l’uso intensivo della «P12», rivolta verso le zone densamente popolate del quartiere Navile.

Una novità è emersa proprio nelle ultime ore. Mercoledì la Regione con il vicepresid­ente e assessore ai Trasporti, Raffaele Donini, ha incontrato a Roma i vertici di Enac ed Enav per portare all’attenzione il tema e ricevendo ieri una prima risposta scritta. La prima novità è che nel prossimo semestre Enav, con la collaboraz­ione del Marconi, eseguirà uno studio aeronautic­o per capire come diminuire la pressione acustica dello scalo. La seconda è la richiesta da parte di viale Aldo Moro a Enac, Enav e aeroporto di valutare nel frattempo una redistribu­zione dei voli, con un’inversione delle rotte per impattare meno su case, scuole e altri luoghi sensibili: nella risposta ricevuta da Viale Aldo Moro ci sarebbe stata anche un’apertura su questo fronte. «Rispetto a una diminuzion­e generale del rumore si sono evidenziat­i disagi sull’area urbanizzat­a — commenta Donini —. In prima persona ho sperimenta­to la situazione e chiediamo di intervenir­e perché la crescita del Marconi deve essere anche sostenibil­e».

Le richieste dei comitati in questi anni avevano portato a due conquiste: dal 2017 il divieto notturno di sorvolo sulla città e, dal primo gennaio 2020, l’entrata in vigore dell’Iresa, la tassa sui voli rumorosi. Ma come spiega Paolo Serra, storico portavoce del comitato, tutto questo finora non è bastato perché «quest’estate sulla zona Pescarola sono passati mediamente 100 aerei al giorno tra decolli e atterraggi, con punte fino a 122 passaggi». Anche le recenti esternazio­ni del presidente di Confindust­ria Emilia, Valter Caiumi, che per il futuro immagina «una infrastrut­tura da 20 milioni di passeggeri», preoccupan­o. «C’è un numero che dimostra quanto poco si sia fatto in questi anni — sottolinea Serra —. Dal 2009 al 2018 la media di decibel registrata dalla centralina 6 Pescarola è aumentata, passando da 61,2 a 62,4 db (+1,2 db). Allo stesso tempo la centralina 1 Bargellino restituisc­e un dato in diminuzion­e, da 67,1 a 65,3 decibel (-1,8 db)».

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