Si dà fuoco in macchina, chiusa la Porrettana
Una 35enne si è suicidata cospargendosi di benzina. Soffriva di depressione
Ha riempito una tanica con la benzina di una vicina stazione di servizio. Poi ha ripreso la marcia, senza fare molta strada. Si è fermata sul ciglio, al chilometro 85, tra Borgonuovo e San Biagio, al confine tra Sasso Marconi e Casalecchio, e si è data fuoco all’interno del mezzo. È morta così, suicida, una donna di 35 anni di Sasso Marconi.
Per tutta la mattina di ieri la circolazione sulla Porrettana è stata bloccata in entrambi i sensi, si sono formate lunghe code e le corse extraurbane degli autobus Tper, le linee 89 e 92, hanno subito forti ritardi.
Ha riempito una tanica con la benzina di una vicina stazione di servizio. Poi ha ripreso la marcia, senza fare molta strada. Si è fermata sul ciglio, al chilometro 85, tra Borgonuovo e San Biagio, al confine tra Sasso Marconi e Casalecchio, e si è data fuoco all’interno del mezzo.
È morta così, suicida, una donna di 35 anni di Sasso Marconi, senza marito né figli. Alla base del tragico ed estremo gesto ci sarebbe una forte depressione di cui la vittima soffriva. In un primo momento si era pensato a un incidente, ma i rilievi dei carabinieri — è intervenuta anche la sezione scientifica — hanno presto escluso l’ipotesi, in mancanza dei segni di un urto o di una collisione, o di qualche guasto meccanico in grado di giustificare l’incendio. Di qui poi la pista del gesto volontario, confortata poi dalle indagini.
Erano le 7.50 di ieri mattina, quando gli automobilisti in transito sulla Porrettana hanno visto una colonna di fumo innalzarsi dall’interno di un’Audi bianca, ferma sul bordo della carreggiata, di cui ancora occupava una parte. Presto si è formata una lunga fila di mezzi, su uno di questi viaggiava un carabiniere del nucleo radiomobile di Bologna, che aveva finito il turno di servizio notturno e stava facendo rientro a casa. Viste le auto bloccate in coda, il militare dell’Arma è sceso dalla sua e si è accorto in lontananza del fumo e delle fiamme. Così si è fatto prestare un piccolo estintore dal conducente di un camion incolonnato, e ha spento le fiamme che ancora avvolgevano lo sportello, ma non quelle che stavano consumando il resto della vettura. Secondo la ricostruzione dell’Arma, visto il corpo carbonizzato — circostanza che ha reso difficile un’immediata identificazione del cadavere — e capendo che non ci fosse più niente da fare per la vittima, per evitare ulteriori conseguenze ha fatto allontanare chi era nelle vicinanze della vettura e chiesto a un camion di mettersi di traverso per bloccare la circolazione a debita distanza.
Una decisione saggia visto che poco dalla macchina si è generata una esplosione, per fortuna senza causare feriti o danni agli altri mezzi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia locale e il personale del 118. Per tutta la mattina la circolazione sulla Porrettana è stata bloccata in entrambi i sensi di marcia: la viabilità è andata in tilt, si sono formate lunghe code e le corse extraurbane degli autobus Tper, le linee 89 e 92, hanno subito forti ritardi. Attorno alle 12.30, conclusi i rilievi che hanno confermato l’ipotesi del suicidio, la circolazione sulla via, già normalmente congestionata nelle ore di punta, è ripresa.