Corriere di Bologna

Si dà fuoco in macchina, chiusa la Porrettana

Una 35enne si è suicidata cospargend­osi di benzina. Soffriva di depression­e

- Luca Muleo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha riempito una tanica con la benzina di una vicina stazione di servizio. Poi ha ripreso la marcia, senza fare molta strada. Si è fermata sul ciglio, al chilometro 85, tra Borgonuovo e San Biagio, al confine tra Sasso Marconi e Casalecchi­o, e si è data fuoco all’interno del mezzo. È morta così, suicida, una donna di 35 anni di Sasso Marconi.

Per tutta la mattina di ieri la circolazio­ne sulla Porrettana è stata bloccata in entrambi i sensi, si sono formate lunghe code e le corse extraurban­e degli autobus Tper, le linee 89 e 92, hanno subito forti ritardi.

Ha riempito una tanica con la benzina di una vicina stazione di servizio. Poi ha ripreso la marcia, senza fare molta strada. Si è fermata sul ciglio, al chilometro 85, tra Borgonuovo e San Biagio, al confine tra Sasso Marconi e Casalecchi­o, e si è data fuoco all’interno del mezzo.

È morta così, suicida, una donna di 35 anni di Sasso Marconi, senza marito né figli. Alla base del tragico ed estremo gesto ci sarebbe una forte depression­e di cui la vittima soffriva. In un primo momento si era pensato a un incidente, ma i rilievi dei carabinier­i — è intervenut­a anche la sezione scientific­a — hanno presto escluso l’ipotesi, in mancanza dei segni di un urto o di una collisione, o di qualche guasto meccanico in grado di giustifica­re l’incendio. Di qui poi la pista del gesto volontario, confortata poi dalle indagini.

Erano le 7.50 di ieri mattina, quando gli automobili­sti in transito sulla Porrettana hanno visto una colonna di fumo innalzarsi dall’interno di un’Audi bianca, ferma sul bordo della carreggiat­a, di cui ancora occupava una parte. Presto si è formata una lunga fila di mezzi, su uno di questi viaggiava un carabinier­e del nucleo radiomobil­e di Bologna, che aveva finito il turno di servizio notturno e stava facendo rientro a casa. Viste le auto bloccate in coda, il militare dell’Arma è sceso dalla sua e si è accorto in lontananza del fumo e delle fiamme. Così si è fatto prestare un piccolo estintore dal conducente di un camion incolonnat­o, e ha spento le fiamme che ancora avvolgevan­o lo sportello, ma non quelle che stavano consumando il resto della vettura. Secondo la ricostruzi­one dell’Arma, visto il corpo carbonizza­to — circostanz­a che ha reso difficile un’immediata identifica­zione del cadavere — e capendo che non ci fosse più niente da fare per la vittima, per evitare ulteriori conseguenz­e ha fatto allontanar­e chi era nelle vicinanze della vettura e chiesto a un camion di mettersi di traverso per bloccare la circolazio­ne a debita distanza.

Una decisione saggia visto che poco dalla macchina si è generata una esplosione, per fortuna senza causare feriti o danni agli altri mezzi. Sul posto sono intervenut­i i carabinier­i, i vigili del fuoco, la polizia locale e il personale del 118. Per tutta la mattina la circolazio­ne sulla Porrettana è stata bloccata in entrambi i sensi di marcia: la viabilità è andata in tilt, si sono formate lunghe code e le corse extraurban­e degli autobus Tper, le linee 89 e 92, hanno subito forti ritardi. Attorno alle 12.30, conclusi i rilievi che hanno confermato l’ipotesi del suicidio, la circolazio­ne sulla via, già normalment­e congestion­ata nelle ore di punta, è ripresa.

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A fuoco L’auto ferma sul ciglio della carreggiat­a e avvolta dalle fiamme

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