Un parcheggio multipiano nell’area ex Staveco
Priolo: «Ma più costoso e più piccolo». Martedì vertice con il Demanio
Nuovo stallo sul parcheggio Staveco: il Demanio ha posto una clausola che il Comune ritiene irricevibile. Ma c’è un piano bis: un parcheggio multipiano.
Nell’ormai annoso braccio di ferro tra amministrazione e Demanio sul parcheggio della Staveco, adesso spunta una nuova ipotesi. Se martedì 15 ottobre al termine del vertice tra Palazzo d’Accursio e l’agenzia del Demanio dovesse essere fumata nera, il Comune punterebbe su un progetto diverso per l’allargamento del parcheggio nell’ex area militare che si affaccia su viale Panzacchi. L’assessore alla Mobilità Irene Priolo proverà in tutti i modi a convincere il Demanio a stralciare la clausola che non mette d’accordo le due parti, ovvero quella che obbligherebbe l’amministrazione a ricostruire gli edifici abbattuti, nonostante già oggi, fa notare Priolo, «ci sono rimaste fondamenta ed erbacce».
Ma se martedì, dopo il summit, il vincolo imposto dal Demanio dovesse rimanere, c’è un progetto alternativo a cui stanno lavorando gli uffici comunali. In sostanza si interverrà su una superficie più ridotta rispetto a quella prevista inizialmente, con una struttura sopraelevata invece che a raso com’è attualmente. Questa struttura multipiano, però, sarebbe «più complessa dal punto di vista realizzativo, costerebbe di più e il potenziamento non sarebbe lo stesso», ha spiegato ieri la stessa Priolo, dopo aver risposto in question time a Lega e Pd.
Rispetto infatti ai 420 posti complessivi previsti dal progetto attuale, se ne ipotizzano «almeno 100 in meno», ha detto ieri Priolo. Inoltre questa soluzione lascerebbe aperto il tema del degrado nell’area, dovuto alle macerie degli edifici preesistenti e la struttura alla fine «sarebbe da smantellare» , quando si farà finalmente la cittadella della giustizia. «Non avrebbe proprio senso — dice l’assessore Priolo —, io l’exit strategy ce l’ho, ma rifare il progetto per la quarta volta non è certo quello che io auspico». Per il resto l’assessore ha ribadito che la clausola di salvaguardia richiesta dal Demanio con una lettera a giugno «è inaccettabile, credo abbia profili di illegittimità dal punto di vista economico e non può essere chiesta al Comune, se mai va chiesta al ministero della Giustizia».
Certo è che se il parcheggio della Staveco è in una fase di stallo, per la cittadella della giustizia il percorso è ancora lunghissimo. Perché l’agenzia del Demanio ha fatto chiarezza con il Comune sul fatto che la cittadella non vedrà la luce prima di sette anni e per essere anche solo progettata dovrà aspettare una nuova indagine ambientale e archeologica sull’area. Per quello il progetto del Comune sul parcheggio Staveco, quello bloccato da tre anni per la clausola della discordia, potrebbe intanto attenuare i disagi dei cittadini per quanto riguarda la sosta.
«Sono quattro anni che parliamo dell’ampliamento del parcheggio Staveco — ha attaccato ieri in consiglio la capogruppo della Lega in Comune, Francesca Scarano —, a questo punto o si fa o si danno delle alternative». Il Demanio, ha detto ieri anche Michele Campanella del Pd, «faccia la sua parte, c’è un’esigenza precisa della città per quanto riguarda gli uffici giudiziari». Ma soprattutto per quanto riguarda i parcheggi.