«Devo interrompere anche la messa»
«Spesso mi sveglio alle 5.30 per pregare ma è impossibile, perché la mattina presto già iniziano i voli. E poi devo interrompermi durante la messa, anche con il microfono i fedeli non mi sentono». Alla parrocchia di San Martino di Bertalia perfino la parola del Signore deve cedere il passo ai motori dei boeing. Oggi, a meno di impegni imprevisti, anche don Santo Longo, prete della chiesetta di via Bertalia, sarà in piazza. «Si fa fatica a dormire, qui siamo proprio sotto il cono di decolli e atterraggi — spiega —. È una questione della quale parliamo spesso qui in parrocchia e ho messo a disposizione la bacheca per appendere i volantini del sit-in. E spero che ci sia grande partecipazione, perché si tratta di un problema rilevante. Io qui ho anche un asilo parrocchiale e a volte vedere quelle grandi ombre sul campo da calcio mi impressiona». Con l’esperienza dei dieci anni passati nel quartiere, il prete testimonia di «essere preoccupato, perché una tale sequenza di sorvoli sulle case non si era mai raggiunta, con tutto quello che comporta». Il parroco parla anche dell’inquinamento ambientale che secondo lui viene sottovalutato: «Ma come figura di conforto vengo chiamato in tante case per malati con patologie gravi e vi assicuro che da queste parti sono veramente tante. Bisognerebbe chiarire che non ci siano conseguenze anche da quel punto di vista».
Don Longo, provando a sintetizzare un concetto che anche i comitati anti-rumore esprimono, chiarisce che «nessuno vuole fare guerra all’aeroporto, ma sicuramente è in una posizione più vicina alla città rispetto a tanti altri scali, chiediamo che svolga la sua attività in modo rispettoso verso noi abitanti».