Corriere di Bologna

Marelli, c’è la firma Cassa per 910 Solo la Fiom dice no

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Alla Marelli c’è l’accordo sulla cassa integrazio­ne ordinaria per 910 lavoratori. Seppur con una «mezza» firma della Fiom, che al tavolo separato ha detto sì solo all’ammortizza­tore sociale che interessa i 280 operai su 350 nel sito di Crevalcore. Ma non per la sede di Bologna, dove saranno coinvolti 630 tecnici e ingegneri su 800 del centro ricerca e sviluppo che progetta il futuro del gruppo. L’intesa è stata siglata da Fim, Uilm e associazio­ne quadri, e come si diceva, dalla Fiom per Crevalcore, che invece all’ex Weber ha fatto 4 ore di sciopero.

Il ricorso alla «cassa» è stato motivato dall’azienda — la giapponese controllat­a da un fondo americano Calsonic Kansei — con il calo dei volumi produttivi a Crevalcore e per le cancellazi­oni di progetti da parte di alcuni dei principali clienti su Bologna. «La Fim ha ottenuto precise garanzie — spiega Massimo Mazzeo della segreteria metropolit­ana delle tute blu Cisl –: l’anticipazi­one delle spettanze a carico Inps da parte dell’azienda, una media settimanal­e di 1,5 giorni di cassa integrazio­ne per Bologna, una settimana in ottobre e una in novembre per Crevalcore». Per le due sedi è stato stabilito che al superament­o delle giornate di cig di oltre 10 giorni sarà garantita la maturazion­e dei ratei ferie o permessi e il Tfr così come si è concordato che, in caso di richiamo al lavoro, il preavviso sia almeno di 24 ore. Elementi che, «senza alcun riferiment­o al contratto specifico di lavoro non siglato dalla Fiom — rivendica Simone Selmi dal sindacato operaio della Cgil — hanno convinto a firmare anche noi. Su Bologna, appena finiremo l’esame congiunto, decideremo». «Abbiamo fatto — aggiunge Mazzeo — quello che un sindacato responsabi­le deve fare: garantire ai lavoratori le migliori condizioni rispetto agli scenari senza il vincolo, per l’azienda, di un accordo». «Non nascondiam­o — conclude — una seria preoccupaz­ione per la situazione aziendale che sta subendo pesantemen­te le incertezze legate all’elettrific­azione e la contrazion­e dei volumi del settore che deve capire quale direzione prendere».

Anche per questo, attraverso le segreterie nazionali, tutti i sindacati hanno inoltrato richieste ufficiali al gruppo Marelli per fissare quanto prima un incontro per approfondi­re piano industrial­e e strategie future. In attesa, e subito dopo il tavolo sull’automotive che si terrà al Mise venerdì 18, azienda e sindacati sono stati convocati il 25 ottobre per un’udienza conoscitiv­a in Comune.

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