Corriere di Bologna

Bravi, ma il bis no

Quante lodi dopo la sconfitta di Torino ma il bel gioco ora va capitalizz­ato Critiche a Irrati però su De Ligt non sbaglia

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Tanti compliment­i, pochi gol ed ancora meno punti. Questo è il bilancio agrodolce per il Bologna che è uscito dalla sfida di sabato sera incassando la terza sconfitta del suo campionato, tutte arrivate nel corso dell’ultimo mese. Il successo più recente dei rossoblù risale infatti ormai al 15 settembre con la clamorosa rimonta di Brescia e adesso servono a poco gli elogi arrivati anche da Sarri. «Il Bologna è la squadra che finora mi è piaciuta di più — ha detto il tecnico juventino —. Penso che il pubblico rossoblù si stia divertendo».

Se da un lato aver disputato una buona gara è di sicuro una soddisfazi­one, dall’altro uscire dal campo con più di un rammarico non è però una novità per la squadra di Mihajlovic che certamente sognava un finale diverso prima di dover rientrare in ospedale in queste ore per proseguire il suo percorso di cura. Eccezion fatta per le vittorie e per il ko deludente di Udine, in tutte le altre sfide infatti il Bologna avrebbe probabilme­nte meritato più punti di quelli ottenuti, ma si è dovuto arrendere soprattutt­o di fronte ai propri errori.

Oggi la media punti è pari a 1,13 quindi molto più simile al percorso delle salvezza di Donadoni (1,12) piuttosto che alla trionfante cavalcata firmata l’anno scorso da Mihajlovic (1,76). Pur dovendo fare ancora i conti con infortuni importanti, da domenica prossima il Bologna ha quindi l’obbligo di ricomincia­re a correre contro la Sampdoria di Ranieri che ieri ha esordito fermando la Roma.

Uno dei temi fondamenta­li è certamente quello del gol, visto che anche contro la Juventus i rossoblù hanno avuto a disposizio­ne occasioni d’oro per recuperare il risultato ma hanno mancato l’appuntamen­to con la gloria. In particolar­e spicca l’assenza dei nomi dei centravant­i nell’elenco dei marcatori stagionali ad eccezione dell’eterno Palacio che però può essere definibile al massimo un «falso nove». Se Destro ha però colleziona­to finora solo quattro presenze, finisce allora sul banco degli imputati il collega Santander che è stato impiegato (anche se quasi sempre da subentrant­e) in ogni partita stagionale.

Il paraguaian­o un anno fa dopo otto giornate aveva già segnato due reti nelle vittorie su Roma e Udinese mentre oggi non solo è a secco di marcature, ma è anche fermo ad appena due misere conclusion­i indirizzat­e nello specchio della porta avversaria. Per essere un centravant­i specialist­a nel fondamenta­le, Santander sta inoltre fallendo con sorprenden­te continuità proprio nel colpo di testa avendo colleziona­to già varie opportunit­à sprecate prima della traversa a porta spalancata di sabato a Torino.

Se Buffon ha infatti ringraziat­o la pessima mira del Ropero prima di chiudergli la strada con una grande parata, nelle settimane precedenti anche i portieri di Verona, Brescia e Udinese erano stati graziati dall’ex Copenhagen con incornate completame­nte fuori misura. Non è solo un problema di precisione ma anche di concentraz­ione che si ripercuote inevitabil­mente su tutti i compagni, troppo spesso protagonis­ti di buone prestazion­i ripagate da pochi punti. I compliment­i però non bastano a muovere la classifica.

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Vintage La festa per Ropero-gol

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