Corriere di Bologna

Virtus a trazione serba con Teodosic e Markovic

Otto vittorie di fila ottenute con numeri da record, a partire dai due serbi

-

La percezione. È questo il principale cambiament­o della Virtus attuale. Vedi la squadra di Djordjevic in campo e la sensazione è che la partita non possa perderla, anche nei momenti di difficoltà, anche quando gli avversari stanno giocando la loro miglior pallacanes­tro. Non è stato un calendario irresistib­ile fin qui, ma otto partite su otto non si vincono per caso e i successi con Venezia e Varese in Italia, Ulm e Andorra in Europa sono stati tutt’altro che banali. Questo non significa assolutame­nte che non arriverann­o sconfitte, però era tanto tempo che all’esterno non veniva trasmesso un messaggio di solidità come in queste settimane.

D’altra parte sono stati messi gli uomini giusti al posto giusto, nonostante l’assenza del coach per gli impegni ai Mondiali in estate il gruppo si è subito sintonizza­to sulla sua lunghezza d’onda e in questo momento le prestazion­i sono uno specchio fedele di questo. In campionato, la Virtus ha cinque uomini in doppia cifra media e un sesto (Ricci) che la sfiora a quota 9,6, otto con plus/minus positivo stando in campo almeno 15’ di media e una valutazion­e di squadra di 104.

Teodosic è la punta di diamante e sta viaggiando a 16,3 punti di media in 20’ di utilizzo con il 58% da due, il 54% da tre e 5,7 assist di media per una valutazion­e di 22,3. Per uno che non giocava una partita ufficiale dallo scorso dicembre sono cifre strabilian­ti, ma sono solo una parte di quello che il play serbo ha portato a questa squadra sul piano della leadership e del controllo mentale della partita.

Due caratteris­tiche che sono il piatto forte anche del suo «partner in crime» Stefan Markovic, sublime passatore nelle prime due giornate (26 assist complessiv­i) quando Milos era ai box e ora anche stoccatore in sua presenza, con la capacità di capire i momenti del match come sabato sera all’inizio del quarto periodo con le accelerazi­oni che hanno cancellato l’ultimo vantaggio varesino, per non parlare delle giocate difensive nel finale.

«Teodosic e Markovic sono giocatori che sanno come chiudere queste partite — ha detto Djordjevic nel dopogara — . Le due giocate difensive di Stefan, sono state decisive». La triade serba è la spina dorsale di questa Segafredo, che ha già una sua identità ben precisa. L’impatto fisico difensivo è giustament­e considerat­o la chiave per le vittorie, ma questa Virtus gioca anche una bella pallacanes­tro al di là delle giocate spettacola­ri che nascono dalle mani dei due registi.

C’è il piacere di passarsi la palla, la ricerca del compagno meglio piazzato, insomma una qualità offensiva che va al di là dei pur eccellenti numeri: «Adesso la classifica dice che siamo tra le migliori, ma siamo a meta` ottobre. Ci stiamo ancora conoscendo e abbiamo bisogno di crescere ancora», smorza i toni Djordjevic che sta dando un’impronta ben precisa alla squadra. Dalla panchina escono Teodosic e Hunter, che giocano lo stesso numero di minuti fin qui (20) e sono i due migliori marcatori della squadra (14,8 di media per l’americano). Due cambi solo sulla carta che però dimostrano la profondità del roster e la quantità di armi a disposizio­ne di un gruppo nel quale anche gli italiani di rincorsa (Pajola, Baldi Rossi, Cournooh) stanno trovando una loro dimensione dando respiro alle stelle.

«Sono due giocatori che sanno come chiudere partite come quella con Varese. Decisive le giocate difensive di Stefan»

 ??  ??
 ?? In azione ?? Nelle due foto sopra, Stefan Markovic e Milos Teodosic durante il gioco
In azione Nelle due foto sopra, Stefan Markovic e Milos Teodosic durante il gioco
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy