«Squadra coraggiosa, può essere la sorpresa di questo campionato»
Mauro German Camoranesi, da bordo campo come giudica il Bologna visto allo Juventus Stadium?
«Da spettatore è stata una partita bellissima da vedere e secondo me molto del merito è del Bologna. Di solito a Torino le squadre che subiscono gol calano soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento e invece il Bologna visto sin dal primo minuto aveva le idee molto chiare, e l’ho sottolineato anche durante la diretta a Dazn. È una squadra che nel primo tempo ha ripiegato in modo ordinato, facendolo bene. Ma non si è affatto limitata solo a difendere la propria porta: andava a recuperare palla per
” Il Bologna di Sinisa lotta e mette sul campo continuamente le proprie idee
poi impostare il gioco in velocità con precisione e giustamente è arrivato il gol del pareggio».
Poi però ci ha pensato Pjanic. Il Bologna ha pagato a caro prezzo un proprio errore?
«È ovvio che giocando in quel modo, tenere botta per novanta minuti è difficile. La Juventus nella ripresa è uscita fuori forte, specialmente sapendo che il dispendio di energie del Bologna nel primo tempo era stato importante, e invece sorpresa: il Bologna ha mantenuto il ritmo praticamente per tutta la partita a parte quel frammento tra il 50’ e il 70’. Dopo il 2-1 la Juventus ha gestito
troppo palla, permettendo al Bologna di rimanere in partita, e quando ha tirato il fiato di nuovo i rossoblù hanno sfiorato il 2-2».
Ma Buffon è sempre Buffon.
«Assolutamente, anche se Santander forse poteva fare qualcosa in più. O meglio, sulla parata di Buffon ha fatto una bella cosa in rovesciata ma il cross di Orsolini su punizione era fantastico: lì il portiere non riesce mai a prendere il pallone e Santander colpisce a un metro dalla porta. Poi non è stato demerito, perché qualche centimetro più in basso e il Bologna avrebbe portato a casa un punto dopo una partita molto godibile e ben giocata».
Come ha trovato Mihajlovic, a pochi metri da lei?
«La gente che vive e respira calcio, proprio come Sinisa, deve giustamente riconoscergli lo sforzo che sta facendo in un momento di difficoltà a causa della malattia. Ci sono tante persone che soffrono e vivono questi momenti: lui sta dimostrando di avere un attaccamento a questo sport e al suo lavoro che non può passare inosservato da chi ama il calcio e vive questo ambiente. Tanto di cappello a lui».
La squadra sul campo riflette il suo coraggio?
«Sì, ne abbiamo parlato a lungo prima di Juventus-Bologna. Si parla tanto di Sinisa per questo momento personale che sta vivendo, ma a volte si dimentica l’ottimo lavoro che sta facendo l’allenatore Mihajlovic. Quando prese la squadra il Bologna faceva 0,6 punti di media a partita mentre dal suo arrivo viaggia circa a 1,6 punti di media: è una squadra viva, bella da vedere, che gioca a calcio e propone».
Una pecca importante: il Bologna non vince ormai da più di un mese, dalla terza giornata a Brescia.
«È vero, ma per un allenatore di una squadra media la cosa più difficile è non far abbassare la testa alla propria squadra quando subisce gol: far credere ai propri giocatori che anche se vai sotto la partita non è finita e bisogna seguire i propri concetti. Il Bologna di Mihajlovic, che per come gioca è in toto il Bologna di Mihajlovic e lo sta dimostrando, lotta e mette sul campo continuamente le proprie idee: può essere una grandissima sorpresa di questo campionato, anche se i tre punti non arrivano da un pò».