Corriere di Bologna

Regionali, salta la lista di Renzi

Il Carroccio chiede le dimissioni dei civici eletti con i voti del centrodest­ra che hanno firmato per Bonaccini Il Pd contro la Conti: parole sorprenden­ti. Salvini prenota il PalaDozza per il 14 novembre

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Matteo Renzi rinuncia all’idea di dare vita ad una lista di Italia Viva alle prossime regionali a sostegno del governator­e Stefano Bonaccini. Troppi i rischi per un’operazione così ravvicinat­a. Il sostegno al governator­e non mancherà e gli uomini di Renzi troveranno posto nella lista del presidente.

Intanto il leader della Lega Matteo Salvini sarà a Bologna il prossimo 14 novembre con l’obiettivo di riempire il PalaDozza.

L’ipotesi era suggestiva, far correre Italia Viva alla prima vera competizio­ne che conta, dove il governo può traballare e il Pd è più forte che altrove. Suggestiva ma anche rischiosa per Matteo Renzi, che non può permetters­i un passo falso in questi primi mesi di nascita della sua nuova formazione politica presentata alla Leopolda di Firenze lo scorso weekend. E così è sfumata l’idea di far comparire il simbolo della nuova lista sulle schede il 26 gennaio in appoggio del presidente uscente Stefano Bonaccini. L’idea era stata una fuga in avanti dello stesso Renzi, ma al termine di una riflession­e durata qualche giorno ci si è accorti che i contro erano più dei pro per una formazione politica che in questa fase vive soprattutt­o del consenso legato alla sua persona.

Quindi si ritorna al piano iniziale, quello di far convergere i renziani che hanno abbandonat­o il Pd e che hanno seguito l’ex premier nella lista di Bonaccini. Non vuole lasciare la guida di San Lazzaro ed è quindi fuori dalla partita Isabella Conti, che domenica mattina è intervenut­a annunciand­o il suo addio al Pd, dopo il lungo corteggiam­ento di Renzi che è arrivato a dirle che «Italia Viva per me ha il tuo volto». Nel suo discorso Conti non ha lesinato critiche a quello che oramai è il suo ex partito, soprattutt­o per come ha gestito la vicenda dello stop alla colata di Idice, la battaglia giudiziari­a che ha visto protagonis­ta la sindaca contro Pd, vertici di Legacoop e dell’imprendito­ria che avrebbe dovuto costruire un insediamen­to poi bocciato dalla Conti. «In quella battaglia mi sono trovata terribilme­nte sola, e ho capito che se sei in un partito e nessuno lotta con te, o quel partito non è per te o tu non sei per quel partito», ha detto la sindaca dal palco della Leopolda.

Parole «sorprenden­ti» per il segretario dem di San Lazzaro Dario Mastrogiac­omo, che a 24 ore di distanza ha replicato con una nota stizzita. «La comunità democratic­a del Pd di San Lazzaro si è sempre dimostrata vicina e di reale sostegno alla prima cittadina e, al tempo stesso, abbiamo tutti vissuto in prima persona le difficoltà avute durante il percorso del primo mandato». Lo stesso ha fatto «il gruppo consiliare» e «la giunta», che «non hanno mai fatto mancare il proprio contributo e appoggio», in una battaglia che ha riguardato anche «il gruppo dirigente sul territorio», prova ne sono sostiene Mastrogiac­omo, «le querele giudiziari­e a carico di due esponenti locali di primissimo

” I dem Da Isabella parole sorprenden­ti, le siamo sempre stati vicino

” La sindaca Le intercetaz­ioni di Idice sono chiare, senza Renzi sarei stata minoranza

piano».

«Purtroppo le intercetta­zioni di quelle faticose settimane sono inequivoca­bili — la contro replica della Conti —: se non fosse stato per Renzi il cui appoggio ha rassicurat­o tutti, io sarei stata in minoranza. È un fatto». Dopodiché, aggiunge la sindaca, «fermo restando che nessuno di loro è stato querelato (anche qui, le parole hanno un peso) sono affettivam­ente legata a tante brave persone di San Lazzaro, pertanto non intendo infierire oltre. Preferisco guardare avanti».

La sindaca di San Lazzaro non è l’unica ex dem in Emilia-Romagna confluita nel nuovo movimento presentato alla Leopolda, ma per lei Renzi ha in mente ruoli nazionali, a partire da quello di coordinatr­ice nazionale. Mentre per un posto in lista per l’Assemblea legislativ­a il nome che

Lo scenario Il partito di Renzi non correrà con una lista, i suoi convergera­nno su quella di Bonaccini

circola è quello dell’ex sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti, che potrebbe quindi correre nella lista civica di Bonaccini. Da Bologna hanno lasciato il Pd anche l’ex segretaria del circolo Passeparto­ut Lina De Troia e Alberto De Bernardi, da Rimini la consiglier­a comunale Barbara Vinci, da Reggio Emilia Francesco Magnani, da Ravenna Roberto Fagnani e Antonio Lazzari, da Parma Raffaele Pizzati e l’ex segretario provincial­e Nicola Cesari, da Modena Franco Maria tonelli, da Piacenza Sabrina Silva, oltre ai primissimi fuoriuscit­i che già hanno un ruolo di prim’ordine in Italia Viva, il deputato ferrarese Luigi Marattin e il collega forlivese Marco Di Maio.

Tutti loro più altri nuovi militanti (circa 130 persone) si sono ritrovati sabato sera a cena a Firenze a brindare all’inizio di questa nuova avventura politica. «Mi aspetto nei prossimi giorni nuovi arrivi», prevede Mazzetti. Intanto c’è già una prima adesione provenient­e dall’area del centrodest­ra, è quella del riminese Sergio Pizzolante, ex deputato per tre legislatur­e (dal 2006 al 2018), prima di Forza Italia, poi del Popolo delle Libertà, Nuovo Centrodest­ra di Angelino Alfano e infine in Civica Popolare di Beatrice Lorenzin

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L’inizio Nello scorso finesettim­ana la Leopolda ha tenuto a battesimo Italia Viva, la nuova creatura dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, un partito nel quale è confluita la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti che ha lasciato il Pd per abbracciar­e proprio Renzi con il quale il feeling non si è mai interrotto, nella foto in basso la cena della pattuglia emiliana dopo la Leopolda

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