Il sabato del Matis, due minorenni vanno in ospedale per abuso di alcol
Soccorsi sabato notte due giovanissimi sull’orlo del coma etilico e un altro ferito
Due minorenni sull’orlo del coma etilico e un altro con il naso ammaccato dopo una rissa. È il bilancio del sabato notte al Matis, dopo la festa «Fell it», l’unica in cui sono ammessi i minori. I ragazzi si sono ripresi ma la Polizia ora cerca di fare chiarezza per capire se siano stati commessi reati. I gestori si difendono: «Sono pochi casi su mille, le precauzioni sono state prese tutte». E valutano la possibilità di interrompere i party che lasciano spazio ai più giovani.
Due minorenni in ospedale per abuso di alcol, che sarebbero arrivati vicini allo stato di coma etilico, un altro col naso sanguinante dopo una rissa. È un bilancio pesante quello dell’ultima festa di sabato notte al Matis, storico disco club di via Rotta, a Casteldebole, dove due volte è dovuta intervenire la Polizia alla fine della prima serata «fell it», format di una volta al mese, l’unica in cui il locale si apre ai minori, sedicenni e diciassettenni.
Undici milioni di visualizzazioni su Youtube, col suo ultimo singolo Chiasso, il principale ospite della serata, il rapper Random, era un richiamo troppo invitante per un migliaio di giovanissimi. Tre quarti d’ora di esibizione attorno all’una, prima e dopo musica commerciale.
Alle 4.40 della mattina di domenica la polizia viene allertata dal 118, a sua volta chiamato dal locale: una sedicenne sta male e viene portata al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore, vigile ma in una situazione non distante dal coma etilico secondo quanto ricostruito dagli agenti. Che nella struttura sanitaria vengono a conoscenza di un altro ragazzo, un 17 enne di Sesto Fiorentino. Accompagnato da un amico 19 enne, soffre gli stessi disturbi. Secondo la Questura portava al polso il braccialetto giallo, riservato dal Matis ai clienti maggiorenni e necessario per la consumazione alcolica, impossibile da togliere e rindossare integro.
Entrambi i giovani si sono ripresi, ora la polizia cerca di fare chiarezza sia sul piano amministrativo che su quello penale, per accertare se siano stati eventualmente commessi reati come la somministrazione di alcol a minori e quella a persone già ubriache. Oltre a sentire i gestori, sono state acquisite le immagini delle telecamere.
«Siamo dispiaciuti, lo dico anche da genitore. Ma è stato un episodio su mille persone. Ora stiamo valutando per il futuro di non fare più feste per minori» è l’amarezza di Marco Tiraferri, l’amministratore di «Emme», la società che da dicembre 2018 gestisce il club e che sottolinea le misure di prevenzione adottate. «Chiedevamo a tutti un documento, cartaceo o tessera, niente foto. Il locale era diviso in settori, avevamo più di una ventina di addetti alla sicurezza. Nella sala grande due bar servivano solamente analcolici, mentre l’accesso alla zona alcolica era inibito agli under 18, così come per gli over era vietato lasciare la zona col bicchiere in mano, per impedirne il passaggio ai minori». Controlli anche all’esterno. «Abbiamo sequestrato una quantità incredibile di bottiglie acquistate fuori. Respinto persone col biglietto arrivate in stato d’ebbrezza».
Un errore nella distribuzione del braccialetto non gli sembra probabile. «Non succede mai, è una sistema rodato. In altri locali, non bolognesi, è capitato che alcuni ragazzi arrivassero con documenti falsi».Non l’unico intervento della movimentata notte. Prima, alle 4, la volante era stata chiamata per una rissa. Al loro arrivo gli agenti hanno trovato un 17 enne che perdeva sangue dal naso, un pugno all’interno della discoteca da un ragazzo che no conosceva. E che non era il 19 enne con cui discuteva fuori dalla discoteca, col quale avrebbe litigato in un’occasione precedente. Il minorenne non ha sporto denuncia e ha rifiutato di farsi curare.
Provvedimenti
Il gestore del locale valuta se smettere di organizzare feste con minorenni