Il primo cinema dentro un carcere
Alla Dozza da giovedì le proiezioni aperte al pubblico: ingresso gratuito per tutti
Un nuovo schermo, un impianto audio rinnovato e poltroncine per 150 posti come al cinema: la sala AtmospHera del carcere Dozza è pronta ad aprire le porte al pubblico. Per motivi logistici ci saranno solo proiezioni mattutine e pomeridiane. Il carcere avrà a disposizione una videoteca di 700 titoli donati da RaiCinema. Primo appuntamento in programma giovedì alle 9:30 del mattino con Ammore e malavita dei Manetti Bros, alla presenza dei registi
Una nuova sala cinematografica a Bologna, per rispondere all’emorragia delle troppe sale chiuse negli ultimi anni. La particolarità risiede nel fatto che la Sala AtmospHera, come è stata ribattezzata, è allestita all’interno della Casa circondariale della Dozza. Con i suoi 150 posti debutterà giovedì mattina alle 9.30 con Ammore e malavita, pluripremiato film dei Manetti Bros che per l’occasione saranno presenti.
Alla base dell’esperienza pionieristica in Italia, anche se in primavera potrebbe arrivare un esperimento simile pure nel carcere di Bollate, nel Milanese, stanno le due edizioni del festival «Cinevasioni», il gruppo costituito attorno ai registi Filippo Vendemmiati e Angelita Fiore e i corsi formativi in ambito cinematografico sostenuti dalla Fondazione del Monte. Dopo mesi di lavori è arrivato un autentico salto di qualità, con lo spazio polivalente della Dozza trasformato con tutti i crismi in una sala di prim’ordine grazie al sostegno del Gruppo Hera. Con un nuovo schermo, pannelli rossi fonoassorbenti, un impianto audio di tutto rispetto e poltrone in velluto verde mescolate alle confermate sedie bianche.
Una sala che l’associazione Cinevasioni, costituita un anno fa, metterà a disposizione anche delle tante altre realtà associative che operano dentro la Dozza. Le proiezioni gratuite, una al mese come cadenza, vedranno insieme detenuti e pubblico proveniente dall’esterno, con particolare attenzione rivolta a studenti di scuole e università e richiesta da inviare utilizzando il modulo predisposto sul sito internet www.cinevasioni.it.
«La magìa del cinema non riempirà più solo Piazza Maggiore - commenta l’assessore comunale alla Cultura Matteo Lepore - ma anche questa sala. Era un progetto che aveva bisogno di luce e della speranza di guardare laddove di solito nessuno guarda. È un compito che ci affida la Costituzione, le persone che vivono dentro alla Dozza sono cittadini a tutti gli effetti, esattamente come chi ci lavora».
Una sala per accorciare la distanza che separa il carcere dalla città, aggiunge Giusella Finocchiaro, presidente della Fondazione del Monte: «Un modo per costruire un legame che non c’è sempre perché la città spesso preferisce non vedere. Ma il carcere è un luogo della città, anche se è una realtà che passa inosservata. Il nostro è un investimento, non un contributo, per dare sostanza al principio per cui la pena deve avere una funzione rieducativa. Una modalità efficace solo se serve a ricostruire, anche se non è semplice, un futuro».
Le proiezioni sono previste nella fascia mattutina o in quella pomeridiana. Non di sera, per la difficoltà di gestire una sala così atipica, come ricorda la direttrice Claudia Clementi: «Ogni persona che entra qui dentro è un procedimento amministrativo da avviare, che richiede un lavoro lungo che non sempre viene considerato. Ora abbiamo un vero cinema ma non è importante solo far vedere un bel film, perché ci interessa anche creare percorsi di reinserimento per i detenuti, perché possano uscire con una prospettiva. Altrimenti il rischio è di tornare qui dentro».
L’idea, sostenuta anche da Legacoop, è nata durante i percorsi di formazione, quando alcuni detenuti avevano chiesto ai docenti impegnati nei corsi di raccontare loro i film nuovi che erano in sala e che non potevano vedere. «Quello che ci hanno chiesto sottolinea Angelita Fiore, presidente di Cinevasioni - è di non vedere film deprimenti. Per questo pensavamo di proporre commedie e film che facciano comunque riflettere. Facciamo un appello anche ai distributori, perché ci diano produzioni nuove da proiettare ad AtmospHera, anche rischiando, come pure è già accaduto per il festival».
Oltre alle future proiezioni, nel frattempo sta continuando il corso «Cinevasioni Scuola», mentre alle porte c’è anche l’apertura della prima videoteca della Dozza grazie alla donazione di settecento film in dvd da parte di Rai Cinema.