Un difensore e una punta Ma Mihajlovic non molla il pressing sull’amico Ibra
Contatti telefonici tra i due: l’ingaggio resta fuori portata
Nove punti in otto partite, il pieno di complimenti, un atteggiamento quasi sempre coraggioso e propositivo ma anche qualche evidente limite evidenziato: il campione di gare giocate dal Bologna inizia a diventare rappresentativo e se fin qui la parola d’ordine è rimpianto, pur a fronte di prestazioni convincenti, forse a Casteldebole bisogna cominciare a farsi qualche domanda.
Gli errori dei singoli, più o meno suddivisi e più o meno gravi, stanno facendo lasciare punti per strada ad un Bologna che sostanzialmente non ha mai sbagliato partita — fatta eccezione per la giornata no di Udine — e che è spesso stato punito dalle proprie mancanze: per questo l’idea che comincia a farsi spazio a Casteldebole è quella di intervenire in modo concreto sul mercato di gennaio. Ci sono ancora diverse partite prima di quel momento e le occasioni di riscatto non mancheranno, ma allo stato attuale delle cose il piano per la campagna che verrà riguarda un attaccante e un difensore, oltre all’arrivo del centrocampista Nicolas Dominguez dal Velez, già acquistato in estate e sempre in grande evidenza in Argentina.
L’attacco è il tema più delicato e al tempo stesso è il reparto che coinvolge il nome più affascinante, ovvero Zlatan Ibrahimovic: tra lo svedese e Sinisa Mihajlovic c’è stato un contatto telefonico nei giorni scorsi e a breve ne arriveranno altri, perché quella che sembrava una pazza idea non resterà inesplorata. «Sinisa è un amico, se scegliessi Bologna sarebbe solo per lui. Lo ringrazio, è difficile ma se dovessi cambiare idea lo chiamerò»: parole e musica di Ibracadabra alla Gazzetta dello Sport.
Quasi una benzina per le chance di Mihajlovic e del Bologna, in una chiacchierata che lo ha visto proporsi anche ad altri club, compreso il Napoli di Ancelotti: domenica i suoi Galaxy giocheranno il derby di Los Angeles ai playoff, ma dal 31 dicembre Ibrahimovic sarà un giocatore svincolato dopo un ultimo anno di contratto da oltre 7 milioni di dollari. Avversari sul campo, poi insieme all’Inter: tra i due c’è grande stima e, per quanto quasi impossibile, Mihajlovic coltiverà ancora il sogno di avere Ibra al Bologna per sei mesi, da gennaio a giugno, risolvendo così in un colpo solo l’anemia offensiva e i guai di un reparto che vede ancora Santander e Destro fermi a zero gol, se non ai box (nel caso dell’ascolano).
Senza contare poi cosa innescherebbe l’arrivo dello svedese a Bologna, a livello di entusiasmo di un ambiente che da anni non ha un campionissimo che accenda la fantasia generale e anche a livello di merchandising e visibilità mondiale per il club.
Fin qui il discorso sull’attaccante e sul grande sogno, ma c’è anche una situazione aperta che riguarda la difesa e in particolare il reparto dei centrali: nelle ultime due partite al fianco di Danilo ha giocato Bani e non Denswil, segnale abbastanza evidente di quanto nell’ultimo periodo lo staff tecnico abbia valutato più affidabile l’ex Chievo rispetto all’olandese arrivato in estate dal Bruges con le stimmate del titolare.
Anche in questo caso, Denswil avrà ancora due mesi per convincere lo staff dopo un inizio non certo esaltante della sua avventura italiana, ma sul mercato dei difensori
La proposta
Zlatan potrebbe vestire il rossoblù da gennaio fino a fine stagione Sinisa gliel’ha chiesto
centrali il Bologna — in testa il coordinatore tecnico Walter Sabatini — sta iniziando a guardarsi attorno: valutazioni di un club che vuole crescere e che ha già capito che a gennaio si dovrà ulteriormente alzare l’asticella in una serie A molto equilibrata e che ha visto i rossoblù scivolare nel lato destro della classifica dopo un ottimo inizio. Due mesi importanti per tutti, dai giocatori — chiamati a migliorare quotidianamente, limitando errori ed amnesie — allo staff tecnico e dirigenziale: la voglia di far bene e di voltare pagina si dimostra anche così.
Male Denswil
Avrà altri due mesi per convincere il club dopo un inizio non proprio esaltante