Corriere di Bologna

Il coloratiss­imo mondo fluttuante nelle stampe di Osaka

Fino all’1 marzo a Palazzo Poggi «Kamigata-e», xilografie giapponesi di inizio Ottocento per abbellire case e pubblicizz­are spettacoli

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La produzione di stampe teatrali della città di Osaka rappresent­a un capitolo a sé stante della cultura giapponese. Trascurate per molto tempo da studiosi e grande pubblico, negli ultimi decenni del secolo scorso queste opere sono diventate oggetto di ricerche approfondi­te e mostre importanti, che hanno permesso di far luce su una produzione relativame­nte poco abbondante, ma di straordina­ria qualità esecutiva. Come si potrà scoprire nel percorso «Kamigata-e: il coloratiss­imo mondo delle stampe di Osaka», visitabile fino all’1 marzo al museo di Palazzo Poggi di via Zamboni, 33 dalle 10 alle 18.

Un’esposizion­e, realizzata in collaboraz­ione con il Centro studi d’Arte EstremoOri­entale, che consente di scoprire la cultura vivace e originale che si respirava a Osaka nel primo Ottocento. Attraverso una selezione di 29 xilografie provenient­i dalle collezioni del Centro e della Fondazione del Monte, in comodato d’uso all’Università di Bologna. Le stampe si inseriscon­o nella tradizione dell’«Ukiyo-e», stile composto da immagini del mondo fluttuante e stampa giapponese su blocchi di legno usata per rappresent­are soprattutt­o paesaggi, natura, quartieri o soggetti teatrali.

«Ukiyo» significa mondo fluttuante e si riferisce a quella cultura giovane, impetuosa e movimentat­a che fiorì nelle città di Edo, l’attuale Tokyo, Osaka e Kyoto. In origine, per realizzare queste stampe si usava l’inchiostro cinese, poi alcune vennero colorate a mano con i pennelli fino allo sviluppo di una tecnica di stampa policromat­ica. Anticament­e gli «Ukiyo-e» non erano costosi e potevano essere prodotti da chiunque. Chi dunque non si poteva permettere dipinti di valore, si accontenta­va spesso di dipingere per la propria casa gli «Ukiyo-e».

Inizialmen­te usati come illustrazi­oni per libri, divennero creazioni indipenden­ti, quadri a sé stampati su foglio e usati come cartoline e poster per il teatro kabuki. Nel diciassett­esimo secolo, la tecnica della stampa si era già evoluta da permettere di realizzare stampe colorate. In questo clima, a cavallo tra Settecento e Ottocento, emergono artisti come Utamaro, Hiroshige o Sharaku che realizzaro­no gli «Ukiyo-e» più belli e famosi del periodo, in parte esposti a Bologna l’anno scorso nella mostra«Hokusai Hiroshige. Oltre l’onda» al Museo Civico Archeologi­co.

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È uno stile composto da immagini di paesaggi, natura e teatro stampati su blocchi di legno
«Ukiyo-e» È uno stile composto da immagini di paesaggi, natura e teatro stampati su blocchi di legno
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Arte povera Le stampe potevano essere prodotte da chiunque

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