La stagione sinfonica del Comunale
La stagione sinfonica del Comunale e l’omaggio al compositore tedesco per i 250 anni dalla nascita I nomi in cartellone, da Bollani a Roberto Abbado
Stagione sinfonica opulenta del teatro Comunale, per l’anniversario che ci accompagnerà nel 2020, quello per i 250 anni dalla nascita di Ludwig van Beethoven. I concerti saranno 18, con l’esecuzione di quasi tutte le sinfonie (manca all’appello solo l’Ottava) e con molti importanti brani per solisti e orchestra o per orchestra e coro, a partire dalla Missa solemnis op. 123 che il 4 febbraio inaugurerà la stagione con la direzione di Asher Fisch. Il suo nome ritornerà per la Nona sinfonia il 29 aprile e per il Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 il 22 maggio (con Francesco Piemontesi al pianoforte), alternandosi con altri valentissimi direttori, alcuni dei quali habitué delle nostre stagioni, da Juraj Valcuha a Roberto Abbado a Pinchas Steinberg a Frédéric Chaslin a Pietari Inkinen, che ha diretto l’orchestra al Ravello Festival.
Ma la vera novità è un’altra: la mole e la varietà della proposta è resa possibile da una specie di «miracolo», che segna la composizione di alcuni anni di dissidi o malintesi. La stagione si svolgerà tutta all’auditorium Manzoni, ma sul palco in realtà si succederanno due formazioni, anche se composte in gran parte dagli stessi musicisti.
Si esibiranno infatti l’orchestra del teatro Comunale, a volte col coro diretto dal maestro Alberto Malazzi, e l’orchestra Filarmonica del Comunale. A chi segue le cose musicali non sfuggirà che quel gruppo orchestrale, composto da maestri del nostro maggiore teatro, era stato «degradato» a orchestra Filarmonica di Bologna. Ora non solo la contesa sul nome è pienamente risolta, ma i due enti, la Fondazione lirico-sinfonica e la Filarmonica, collaborano, dispiegando una «potenza di fuoco» notevole, per la gioia degli amanti della musica.
Alla presentazione del cartellone l’assessore alla Cultura della Regione, Massimo Mezzetti, rileva: «Il teatro Comunale si pone sempre di più come perno di un sistema fatto da diversi soggetti, in città e pure in regione, con la collaborazione al Festival Verdi».
Qualche problema in questa riunificazione potrà riscontarsi per i posti in abbonamento, che potrebbero risultare sovrapposti. Ci sarà una prima campagna di prelazione, dal 30 ottobre al 16 novembre, in cui gli abbonati potranno avanzare le opzioni per il rinnovo; una volta capito come ridistribuire i posti, si passerà dal 23 novembre agli abbonamenti veri e propri (480 euro il carnet intero; 40 e 60 euro costeranno poi i biglietti di platea a seconda dei concerti).
E la musica? Beethoven, Beethoven, Beethoven. Il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61 sarà condito con la Quarta di Brahms, con Marco Rizzo solista e Chaslin sul podio; da Stravinskij e Respighi con Inkinen direttore la Sinfonia n. 4. La Sesta sarà accompagnata dall’ouverture dal Prometeo e dal Concerto per violino e orchestra
n.3 di Mozart, con Julian Rachlin direttore e solista e la Filarmonica. Valcuha presenterà Ouverture in do maggiore
op. 115 Namensfeier, con musiche di Grieg e Cajkovskij; Yoel Levi l’Eroica, e con Alexandra Dovgan al piano il
Concerto n. 1 di Mendelssohn. Sul podio si susseguiranno ancora Hirofumi Yoshida, Asher Fisch, Alexander Lonquich, Corinna Niemeyer, Henrik Nánási, Stefano Bollani, Roberto Abbado, Pinchas Steinberg, Oksana Lyniv. Ultimo titolo beethoveniano il 2 dicembre la Quinta diretta da James Conlon; concerto finale il 21 con musiche di Schumann e Brahms dirette da Ryan McAdams, con Kian Soltani al violoncello.