Sangiorgi, la grillina tentata dalla Lega
La prima cittadina non risponde alle richieste di chiarimento della sua maggioranza
Il M5S a Imola ora inizia davvero a temere il ribaltone o le dimissioni anticipate della sua sindaca Manuela Sangiorgi. Da giorni lungo il Santerno si fanno sempre più insistenti le voci di un suo passaggio alla Lega, dopo che la maggioranza a 5 Stelle è andata in frantumi, con un gruppo di sei consiglieri comunali dissidenti che hanno iniziato a votarle contro in Consiglio comunale.
E così quella che inizialmente era stata derubricata a fantapolitica ora inizia ad assumere altri contorni. Per tranquillizzare tutti dentro al M5S sarebbero bastate poche parole che però non sono ancora arrivate: cioè che non c’è alcuna intenzione da parte sua di mollare il Movimento né di passare alla Lega già da subito, magari con una candidatura per un posto da consigliere regionale alle prossime elezioni del 26 gennaio.
A porre per prima la questione è stata la consigliera civica di centrosinistra, l’ex sfidante a sindaco Carmen Cappello, che ha invitato la Sangiorgi
a «smentire pubblicamente» queste voci. Il tema è stato anche affrontato nell’ultima riunione del gruppo dei 5 Stelle in Comune. I dissidenti, che da tempo non hanno più un’interlocuzione diretta con la sindaca, hanno chiesto ai consiglieri a lei più vicini di far presente queste preoccupazioni e di smentire qualora non ci fosse nulla di vero.
Richiesta che però si è rivelata un buco nell’acqua. «Pure noi abbiamo appreso, non sapendone molto di più, di queste voci. Abbiamo aspettato diversi giorni, dobbiamo però constatare che né la sindaca né la Lega hanno smentito», osserva Fabrizio Favilli, uno dei sei consiglieri comunali dissidenti all’interno del gruppo consiliare del M5S in Consiglio comunale. E dire che su Facebook la Sangiorgi in questi giorni è stata molto attiva, senza però mai toccare l’argomento più scottante. Prima è intervenuta per attaccare Confindustria e Cgil che, sul nostri giornale, hanno parlato di una città «paralizzata»; poi direttamente contro il M5S chiedendosi se ci fosse «qualcuno dei miei» d’accordo con il Pd sin dall’inizio per «farmi fuori».
«Nessuno ha mai siglato accordi con il Pd, tutti noi abbiamo lavorato per la sua vittoria alle Amministrative, dando il 110%», assicura Favilli. Dichiarazioni che non serviranno a calmare le acque, perché a Imola oramai la situazione è andata ben oltre la crisi di maggioranza. Tanto che la Sangiorgi, proprio mentre i dissidenti erano in attesa di una sua smentita, continuava a ribadire, in linea con le posizioni della Lega tra l’altro, la sua netta contrarietà ad un possibile accordo tra Pd e M5S alle prossime Regionali, «un’alleanza antitetica tra il diavolo e l’acqua santa». E tornando a chiedersi se fosse «d’intralcio» a questa operazione in chiave anti Salvini anche qui in Emilia-Romagna. Insomma, in casa 5 Stelle ce n’è abbastanza per temere l’impensabile fino a pochi mesi fa, perché se alcuni rumors parlano di una sua possibile candidatura con il Carroccio per un posto in viale Aldo Moro, altri ipotizzano addirittura un ribaltone in Comune, con una nuova maggioranza a trazione leghista.
Il clima si è fatto se possibile ancor più teso ieri quando in Municipio si è saputo che la Sangiorgi è pronta a dare appuntamento a tutti i cittadini lunedì sera in piazza Matteotti. Neppure i suoi fedelissimi hanno ben chiaro quali comunicazioni o annunci così importanti abbia da dare alla città. Ma la data non è casuale, cade proprio all’indomani delle elezioni in Umbria dove la sindaca è convinta che l’alleanza Pd-5 Stelle andrà incontro ad una sonora sconfitta.