Urbanisti e architetti: fermate la Crif
Alcuni tra i più noti urbanisti, architetti ed esponenti della cultura bolognese hanno deciso di mobilitarsi contro l’espansione della società Crif sulla collina di Varignana, a Castel San Pietro. Un progetto bocciato da Arpae che lo ha giudicato insostenibile da un punto di vista ambientale, parere condiviso anche dalla Città metropolitana che per non chiudere tutte le speranze ha suggerito una nuova Conferenza dei servizi che possa valutare nuove eventuali integrazioni di Crif. Anche se il sindaco di Castel San Pietro Fausto Tinti è intenzionato a tirar dritto chiedendo il via libera del suo Consiglio comunale. A questo scenario si oppongono il chimico Vincenzo Balzani, gli urbanisti Pier Luigi Cervellati, Piero Cavalcoli e Maurizio Sani, lo storico dell’arte Eugenio Riccomini, l’architetto Pietro Maria Alemagna, la geografa Paola Bonora, esponenti politici come Andrea De Pasquale del Pd e Silvia Zamboni dei Verdi. Tutti insieme hanno deciso di promuovere una raccolta firme per chiedere al presidente della Regione Stefano Bonaccini, al sindaco della Città metropolitana Virginio Merola lo stop a questa espansione che potrebbe essere un precedente per la collina bolognese. «Cosa impedirà di fare lo stesso sotto Castel de’ Britti o accanto a San Luca?», si chiedono i promotori che puntano il dito contro la legge urbanistica regionale. Perché dimostrerebbe come «dietro la sbandierata intenzione di azzerare il consumo di suolo» ci sia in realtà «l’esatto opposto, ovvero l’urbanizzazione della campagna, collina inclusa».