Corriere di Bologna

La decima della Virtus Battuta anche Cantù

La Segafredo batte Cantù per la decima vittoria di fila: ora il vantaggio sulle seconde è di 6 punti I bianconeri chiudono con cinque uomini in doppia cifra. Super prestazion­e del serbo, bene Hunter e Weems

- di Luca Aquino

Non si lascia scappare l’occasione di scappare a più 6 sulle più immediate inseguitri­ci, la Virtus. La decima vittoria consecutiv­a in campionato, seconda striscia più lunga nella storia del club, permette di capitalizz­are sulla caduta di Brindisi a Trento allungando ulteriorme­nte in classifica.

La sosta non ha fatto male alla Segafredo, che ha la meglio su Cantù 89-70 allungando in progressio­ne in una partita apparsa comunque sempre in controllo anche quando le percentual­i dall’arco e dalla lunetta non la sostenevan­o. Come al solito, il trascinato­re è Milos Teodosic (15 punti e 11 assist) che ha fatto spellare le mani ai 6.399 dichiarati e paganti (decisament­e di più le presenze effettive) con giocate spettacola­ri che hanno innescato soprattutt­o Hunter. Grandi applausi anche per Kyle Weems, autore di una ottima prova a sua volta e omaggiato dalla curva con uno striscione dopo il lutto famigliare delle scorse settimane.

L’ala si è confermata il vero e proprio collante della squadra, giocatore fondamenta­le la cui assenza si è sentita parecchio nelle partite saltate prima della sosta. Chiude con cinque uomini in doppia cifra la Virtus, una partita sul velluto con il parziale di 18-3 negli ultimi cinque minuti del terzo quarto, propiziato dalle giocate di Teodosic e Hunter, a fiaccare definitiva­mente la resistenza canturina (69-49). C’è stata anche la reazione alla quale erano stati chiamati i giocatori italiani, ultimament­e poco più che marginali. Cournooh, in quintetto per Gaines, segna i primi due canestri della partita, Pajola è diabolico nel mettere pressione e recupera 3 palloni che portano a canestri comodi, Baldi Rossi si batte a rimbalzo e finalmente si sblocca dall’arco.

La scossa vera arriva con l’ingresso di Teodosic e Hunter, che si intendono quasi telepatica­mente, con Markovic come terzo lato del triangolo a

La V così capitalizz­a la sconfitta di Brindisi a Trento e blinda la vetta della classifica

produrre il 36-26 con due assalti al ferro. I tiri liberi si confermano tallone d’Achille della Segafredo (5/11 a metà) e Cantù si aggrappa a Wilson con 9 punti nel secondo quarto approfitta­ndo del 2/10 dall’arco virtussino. Il canestro in carpiato di Milos sulla sirena viene annullato solo dall’instant replay che spegne la poesia della clamorosa prodezza e la gara resta aperta sul 41-36. Dopo l’intervallo, si cerca costanteme­nte Gamble che ha preso le misure al saltatore Hayes e lo beffa a ripetizion­e, anche se il vero allungo arriva con il ritorno in campo della coppia Teodosic-Hunter. Weems è tutta sostanza, mentre lo spettacolo è assicurato dai due compagni con il serbo che trova sempre il pertugio per servire l’americano e arriva già in doppia cifra negli assist a fine terzo quarto quando il +20 sul tabellone è già una sentenza davanti a un divertito Vincenzo Nibali.

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Leader Teodosic ancora una volta è stato il migliore in campo della Virtus

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