Bio-on, ipotesi concordato
Poche righe per comunicare a mercato, investitori e creditori che «la società Bio-on ha avviato lo studio di un’operazione di ristrutturazione del debito, anche mediante l’eventuale ricorso a procedure concorsuali, volte a preservare la continuità aziendale e a consentire il risanamento dell’impresa». Firmato l’amministratore giudiziario Luca Mandrioli, incaricato dal Tribunale di Bologna di tentare il salvataggio dell’azienda di bioplastiche finita nella bufera giudiziaria per le accuse di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato. Una nota, quella di ieri, che annunciando la possibilità di un concordato preventivo, inietta una piccolissima dose di ossigeno in una fase in cui lavoratori e risparmiatori vivono con il fiato sospeso, da quando, con la decapitazione dei vertici, il titolo è stato sospeso in Borsa e di conseguenza è stato sospeso il pagamento degli stipendi di 100 dipendenti. Mentre, nel pieno riserbo, Mandrioli sta sondando ogni possibilità per salvaguardare l’occupazione e la continuità aziendale, attraverso nuovi investitori. L’obiettivo, conclude, «è di evitare che venga dissolta l’organizzazione produttiva nelle sue componenti di occupazione, tecnologiche e di avviamento». Domani ci sarà un nuovo incontro tra azienda e sindacati, mentre il 13 dicembre sarà convocata un’altra riunione del Tavolo di crisi in Regione. I piccoli azionisti di Bio-on, invece, hanno chiesto in una lettera aperta l’intervento del governatore Stefano Bonaccini.