Merola e Priolo diffidano gli «odiatori» del tram
Diffide per chi ha insultato Merola e Priolo Cathy La Torre: «Una battaglia di civiltà»
«C’è differenza tra libertà d’espressione e insulti». La sottolineatura del sindaco, Virginio Merola, è alla base dell’iniziativa legale che vedrà il Comune inviare una trentina di diffide e relative richieste di risarcimento a chi commenta insultando sulla pagina Facebook del comitato «Attacchiamoci al Tram», con un bersaglio preferito nell’assessora alla Mobilità Irene Priolo. «Invece di criticare la insultano personalmente» dice il primo cittadino, che ha affidato la pratica al network «Odiare ti costa», promosso dall’avvocata Cathy La Torre, vittima di minacce sul web e adesso impegnata per far valere in sede civile i diritti di chi viene offeso o diffamato in rete. Persone adulte, dai 50 ai 65 anni, questo l’identikit degli hater, uomini e donne della zona di Borgo Panigale, dove la protesta è forte contro l’opera e il cantiere che verrà. Accanto a chi esprime dissenso tanti, troppi insulti. Le diffide colpiranno però solo i recidivi, che usano epiteti come «mentecatti» e «idioti», ma soprattutto richiamano scenari di illegalità, si parla di mafia per «intascare i finanziamenti» e «spartirsi la torta».
«Le critiche sono utili — ha detto Priolo — ma qui si è superato il limite, con offese personali e inaccettabile evocazione di corruzione. Così si svilisce un progetto importante per la città e la struttura comunale che lavora dietro di me e che io devo tutelare da queste illazioni. Qualche dipendente è anche finito in ospedale per lo stress. Il nostro vuole essere un segnale, una battaglia culturale» conclude l’assessora, confermando l’incontro del 12 dicembre con i rappresentanti dei contrari all’opera.
Nessun oscuramento della piattaforma, monitorata per tre mesi. «Non vogliamo togliere la possibilità di esprimere dissenso a chi usa toni civili — è la precisazione dell’avvocata La Torre — ma sfido chiunque a sostenere che gli insulti siano libertà d’espressione». Nella diffida ci sarà la richiesta di risarcimento danni, «perché l’unico modo per fermare l’odio in rete è mirare alle tasche degli hater». L’avvocata ha anche spiegato che se le lettere non riceveranno risposta si procederà alla mediazione e in caso di mancato accordo alla causa civile vera e propria.
Il Pd ha fatto quadrato intorno all’assessore. Solidali, assieme a Coalizione Civica, si sono dichiarati anche Fratelli d’Italia e Lega sebbene con qualche ma («non bisogna fare di tutta l’erba un fascio», bacchetta Paola Francesca Scarano). Ma il comitato protesta e replica duramente, parlando di «minaccia alla democrazia e ai bolognesi». «Siamo solidali con l’assessore Priolo — sostengono — anzi, spesso noi stessi cancelliamo post di offese nei suoi confronti e condanniamo chi li scrive. Tuttavia, un’amministrazione che si riduce a fare la guerra ai cittadini e al comitato dovrebbe prima mettersi in discussione su questo progetto aberrante del tram. Non
” Il sindaco Virginio Merola C’è differenza fra libertà d’espressione e insulti: queste persone, anziché criticare il tram, insultano personalmente Priolo
ci stiamo ad essere minacciati, non ci facciamo intimorire» intendendo da «un messaggio pericoloso», ovvero «non puoi manifestare il tuo dissenso. Staremo più attenti a chi, a nostra insaputa, scrive offese di qualunque tipo. Non siamo hater, qualche cittadino è andato sopra le righe» dicono, rivendicando che quanto successo dimostra come «siamo scomodi per l’amministrazione. A oggi non c’è nessun orario per l’incontro del 12 dicembre e nessuna risposta a tutte le domande che abbiamo fatto». Poi contro Merola: «Ci etichetta come di destra, a Borgo Panigale non si è mai visto». Il sindaco aveva già chiarito che «non è censura, è dire che il rispetto è la base di ogni confronto civile» appellandosi al centrodestra. «Si può strumentalizzare tutto in campagna elettorale, non mettere in discussione le regole fondamentali della democrazia».