Il caso di una donna di 68 anni ricoverata a Villa Torri e deceduta a Villalba
Ventotto persone tra medici e infermieri sono finiti indagati per la morte di una donna di 68 anni, operata il 25 novembre nella clinica privata Villa Torri e deceduta l’8 gennaio a Villalba, dove era stata trasferita per trascorrere la degenza. La donna, residente nel Ferrarese, era affetta da gravi problemi cardiaci ed era stata sottoposta a una complessa operazione cardiochirugica per la sostituzione di tre valvole cardiache. Dopo l’intervento, l’equipe che la aveva in cura avrebbe dato il via libera per le dimissioni circa un mese dopo e il trasferimento nella clinica bolognese Villalba, dove la paziente doveva trascorrere la degenza, è avvenuto il 23 dicembre.
Ma secondo i familiari, che hanno presentato denuncia, dopo l’operazione le condizioni della paziente sarebbero via via peggiorate, fino al decesso avvenuto l’8 gennaio. I parenti, assistiti dall’avvocato Massimiliano Saitta del Foro di Ferrara, hanno dichiarato di essere stati informati dai medici della seconda clinica di una grave infezione in atto quattro giorni prima della morte della 68enne.
Il pm Luca Venturi, in seguito all’esposto dei familiari, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e conferito l’incarico per l’autopsia al medico legale Paolo Fais e a Roberto Bianco del dipartimento di scienze cardiovascolari. Tutti gli esami clinici e le cartelle della donna sono stati sequestrati dagli inquirenti.
Bisognerà accertare cosa sia successo nel lungo lasso di tempo trascorso dal primo ricovero e dall’operazione. Il pm, infatti, ha chiesto ai consulenti di approfondire se la morte possa essere stata causata da una lesione dovuta all’intervento, da successive complicanze non trattate adeguatamente, da imperizia o negligenza di chi l’ha presa in carico successivamente nella seconda struttura, o se invece la morte sia sopraggiunta inevitabilmente a causa delle condizioni di salute della donna. Una ricostruzione complessa, che dovrà anche stabilire, se la responsabilità verrà accertata, se la colpa medica possa essere contestata esclusivamente a una delle due equipe o se ci sia stata una concorrenza di fattori.
L’autopsia è stata eseguita ieri pomeriggio, i periti della Procura avranno 90 giorni di tempo per depositare le conclusioni. La raffica di iscrizioni nel registro degli indagati, tra cui ci sono cardiochirurghi, anestesista, infermieri, cardiologi di entrambe le cliniche, è un atto dovuto a garanzia delle persone coinvolte che hanno potuto nominare avvocati e consulenti in vista dell’esame sul corpo. I sanitari sono difesi dai legali Sabrina Di Giampietro, Antonio De Renzis, Lorenzo Marangoni, Chiara Rinaldi, Andrea Martinelli, Roberto Plati, Fabio Mennino, Egidio Oronzo, Tiziana Paltrenieri, Roberto Giorgi Ronchi.