Corriere di Bologna

Fra eventi, artisti, ricordi

Ciclo di appuntamen­ti suggestivi a Palazzo Belloni

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Senti declamare un verso come «Penso che un sogno così non ritorni mai più» e ti vedi, nitido, solare, Domenico Modugno e il suo stupendo allargare le braccia come ad abbracciar­e il mondo. E il sogno, inteso come anelito di libertà, è al centro dei cinque incontri il cui titolo è proprio l’incipit di Nel blu dipinto di blu.

In collaboraz­ione con la mostra «Noi… Non erano solo canzonette», a Palazzo Belloni, gli appuntamen­ti, tutti ospitati al Teatro Duse di via Cartoleria, a partire da oggi ci raccontera­nno come eravamo attraverso la musica e altro. Oggi, il parterre è ricchissim­o, con Mara Maionchi ospite insieme ad Alberto Salerno, discografi­co nonché suo consorte, Oscar Giannino, Giovanni De Luca, Giovanni Salizzoni e Vittoria Gozzi (ore 21, ingresso libero fino a esauriment­o posti).

L’intero ciclo, presentato dal giornalist­a Massimo Bernardini, organizzat­o dall’associazio­ne culturale Incontri Esistenzia­li in collaboraz­ione con Qn Il Resto del Carlino, la mostra sopracitat­a e il sostegno di Illumia e BPER Banca, continuerà poi l’11 febbraio, il 10 marzo e il 15 aprile con, tra gli altri, Caterina Caselli, Rita Pavone e Shel Shapiro.

Tre artisti che hanno segnato un periodo. Quello degli anni Sessanta. Un decennio in cui «gli italiani pensavano che il futuro sarebbe stato meglio del presente», per dirlo con Francesco Bernardi, presidente di Incontri Esistenzia­li. Anni in cui «eravamo più poveri ma con tanta voglia di fare», incalza Michele Brambilla, direttore Qn il Resto del Carlino. Anni dello ye-ye, dei musicarell­i, della commedia all’italiana, delle Kessler. Di grandi cambiament­i, non senza contraddiz­ioni. Come testimonie­ranno gli anni Settanta.

«L’idea – spiega Bernardini – era avere un protagonis­ta musicale, ma non era sufficient­e. Ecco allora altre vedette». E «vedette», perfetto termine vintage, sono Oscar Giannino e Giovanni De Luna, presenti in tutti gli incontri. Oggisi parte dal 1964. L’anno in cui un papa (Paolo VI) fa il primo viaggio all’estero, Togliatti muore, la 600 è l’auto più venduta, Gigliola Cinquetti, a 16 anni, canta Non ho l’età. Un anno speciale come quelli a seguire. Anni in cui una certa Mara

Maionchi lascia Bologna per lavorare in modo diverso a Milano e ci riesce. Non solo musica. Basti dire che all’incontro con Caterina Caselli ci sarà anche Gil Bergottini. L’inventore del «casco d’oro». Non abbiamo citato l’ultimo incontro. Non per dimentican­za, ma perché, a data da definirsi, «sarà col botto».

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Protagonis­ti Fra gli ospiti del ciclo di incontri sugli anni Sessanta, c’è la bolognese Mara Maionchi, che nel 1964 partì per Milano, dando vita alla sua carriera nella musica

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