Corriere di Bologna

Salvini boccia la scelta dei vescovi

«Anche Don Camillo voterebbe per noi». Centrodest­ra spiazzato dall’appello anti-sovranista

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Ogni tanto qualche vescovo mi attacca perché ho il torto di credere in Maria e di avere fede, ma alla fine i cattolici votano con il cuore e seguendo la propria coscienza». Il leader della Lega, Matteo Salvini, non chiude la polemica con la Chiesa bolognese ed emiliano-romagnola dopo la pubblicazi­one dei documenti nei quali la Conferenza episcopale regionale e l’Osservator­io sulle tematiche politicoso­ciali Giovanni Bersani, hanno preso posizione nella campagna elettorale invitando a «non cedere il passo a sovranismi e populismi e a un linguaggio libero da offese e falsità».

Un monito che ha imbarazzat­o e fatto arrabbiare la coalizione di centrodest­ra, con i vertici della Lega emiliano-romagnola che hanno lasciato a Salvini l’onere di replicare: a Pianello Val Tidone, durante una delle tappe del suo tour piacentino di ieri, l’ex ministro è tornato sulla polemica alla quale aveva già risposto a caldo «i cattolici voteranno me». «Probabilme­nte anche Don Camillo», ha aggiunto, dopo che aveva già arruolato pure Peppone.

Il candidato del centrosini­stra e governator­e uscente Stefano Bonaccini ha invece ringraziat­o i vescovi «per il riconoscim­ento dei passi avanti fatti in questi anni in regione e condivido anche la loro posizione europeista contro chi vorrebbe alzare muri».

Tra i candidati di centrodest­ra non è mancato chi ha duramente risposto all’affondo dei vescovi. «Zuppi — commenta Erika Seta, candidata di Forza Italia — invece di preoccupar­si della crisi della fede contrasta le idee politiche che non gli piacciono». Perplessa la senatrice forzista Anna Maria Bernini: «I vescovi hanno scoccato una freccia ma non ho ben capito il bersaglio».

Dalla Lega arrivano osservazio­ni critiche da Michele Facci, candidato alla Regionali: «Il sovranismo può essere anche fratellanz­a, ogni giorno decine di fedeli e sacerdoti mi esprimono sostegno». Ilaria Giorgetti, altra candidata leghista, è rammaricat­a «perché si dà l’impression­e che un governo di centrodest­ra non possa essere solidale e invece al Santo Stefano avevo fatto molto per i poveri». Il candidato nella lista civica «Borgonzoni presidente», Giulio Venturi, esprime una condanna «per l’entrata a gamba tesa in campagna elettorale dei vescovi ma apprezzo il richiamo ai toni moderati». Dalla lista di FdI, Marco Lisei, aggiunge «siamo convinti che gli elettori premierann­o il centrodest­ra». Fuori dalla competizio­ne elettorale, il leghista Umberto Bosco, che in passato si è confrontat­o lealmente con Zuppi, non è tenero: «La Cei dovrebbe mettersi il cuore in pace e occuparsi di anime».

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Il cardinale Giacomo Lercaro con l'architetto Alvar Alto e il plastico della chiesa di Riola di Vergato
Nel 1965 Il cardinale Giacomo Lercaro con l'architetto Alvar Alto e il plastico della chiesa di Riola di Vergato

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