Ferrara, il caso che imbarazza la Lega
Il vicecapogruppo offre un posto in Comune ad una consigliera in cambio delle sue dimissioni
Una consigliera di Ferrara, l’ex leghista Anna Ferraresi, denuncia di aver ricevuto l’offerta di un lavoro in Comune per lasciare il Consiglio dopo le tensioni con la giunta. La telefonata con il vicecapogruppo leghista Stefano Solaroli diffusa da Piazzapulita.
Fabbri: «Vicenda da verificare».
Una consigliera comunale «scomoda». E l’offerta di un posto a tempo indeterminato per eliminarla, politicamente, dal Consiglio comunale. A dieci giorni dalle Regionali, nella Ferrara città-vetrina della Lega amministrativa, scoppia un caso che rischia di incrinare l’immagine del Carroccio anche agli occhi dei suoi stessi elettori.
«Vogliamo che l’Emilia-Romagna diventi una regione di tutti e non solo di pochi, in cui lavorano tutti e non solo i tesserati, gli amici e i parenti», ripete da ottobre Matteo Salvini. Ma stando all‘audio finito in un servizio della trasmissione Piazzapulita, forse, quel messaggio andava spiegato prima ai leghisti ferraresi. Al centro del caso che imbarazza anche il sindaco Fabbri c’è Anna Ferraresi, combattiva consigliera comunale del Carroccio. A tal punto da non rinunciare a denunciare, dopo l’elezione di Fabbri, situazioni di degrado in città. I big del Carroccio ferrarese, per settimane, provano a «ricucire». Ci prova anche il vicesindaco Nicola «Naomo» Lodi, leghista dai modi taglienti (per usare un eufemismo), l’uomo delle barricate di Gorino nel 2016 per fermare l’arrivo di 12 migranti. Niente da fare. Il 27 dicembre Ferraresi lascia la Lega e passa al
Gruppo misto: «Il mio compito non è quello di schiacciare i bottoni, ma segnalare le cose che non vanno per migliorarle». Lodi, su Facebook, non si trattenne: «Anna da mesi, oltre che in campagna elettorale, correva sola, non amava lo spirito di squadra, cercava l’esibizione, il centro dell’attenzione e l’esclusiva, Anna era tutto ciò che in una squadra non poteva andare».
Prima dello strappo, però, ci fu un’offerta tutt’altro che trasparente. Ad avanzarla, stando all’audio diffuso dalla trasmissione di La7 e risalente al 19
La difesa del sindaco
«Non conosco i dialoghi tra i consiglieri, dopo le verifiche subito i provvedimenti»
novembre, fu Stefano Solaroli: vicecapogruppo della Lega, famoso sul web per il suo video a letto con una pistola. L’offerta? «Un contratto a tempo indeterminato del Comune, da dipendente comunale, 1.400 euro al mese con quattordicesima», si sente nell’audio. In realtà un lavoro da «hostess» legato al nuovo trenino turistico: «Così non ti vedo più. Tu sai che è incompatibile con il ruolo da consigliere — prosegue la telefonata —e questo non te lo devo dire io. Nicola (Lodi, ndr)è d’accordo, ne ho parlato con Alan (Fabbri, ndr) e mi ha detto “se a lei va bene, a me va bene, non ho problemi”».
Il sindaco si limita a poche righe in serata. «Sto verificando l’accaduto, non sono minimamente a conoscenza dei dialoghi personali avvenuti tra i due consiglieri. Solo quando la vicenda sarà più chiara prenderò le dovute decisioni e assumerò eventuali provvedimenti», scrive Fabbri, minacciando querele contro «chiunque abbia intenzione di infangare il buon nome della nostra amministrazione». Per il Pd è un vaso di Pandora. «Se confermata è una cosa molto grave — dice il governatore Stefano Bonaccini — soprattutto rispetto a chi dice che se vince non servirà più la tessera di un partito o di un sindacato...». Il candidato dei 5 Stelle, Simone Benini, parla di un fatto «inquietante e gravissimo. Se le accuse dovessero essere confermate — dice — Fabbri dovrebbe immediatamente dimettersi».